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25/04/22Il digiuno di parole

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Termini e Condizioni
Mercoledi delle ceneri il Papa ha lanciato la proposta di affrontare la Quaresima e il concetto di rinuncia e digiuno non tanto evitando particolari cibi ma piuttosto evitando pensieri e azioni poco nobili.
Si sta tanto attenti ormai alla cura della nostra persona, con cibi freschi, sani, biologici e possibilmente vegetariani e così poco al nutrimento della nostra mente e alla pulizia delle nostre emozioni, continuamente sporcate e nutrite da idee quasi ossessive di paura, confusione, aggressività, e disonestà. Siamo migliorati nell’attenzione nei riguardi del cibo, evitando che si introducano nel corpo porcherie di ogni sorta, un bel passo considerato i danni dell’industria alimentare all’insegna dell’avidità e del guadagno a basso costo degli ultimi 50 anni. Invece il cibo emotivo e mentale viene assunto e distribuito senza alcun discernimento ne controllo di alcun genere.
In questo particolare periodo storico infatti sono le informazioni e la loro gestione la causa maggiore di disagio sociale, si esagera soprattutto con l’eccessiva quantità, si esagera con la poca pulizia e ci si carica appena possibile di contenuti altamente inquinati, di emozioni negative a forte impatto psichico, capaci di scatenare nei soggetti sensibili stati di ansia e di depressione anche forti e difficili poi da contrastare. Abbiamo coniato un nuovo termine per descrivere questo eccesso: l’infodemia. L’infodemia è ormai riconosciuta come un problema crescente, l’offerta di informazioni è sempre maggiore e alla portata di tutti.
Come negli anni 80 non si era capaci di evitare i cibi proposti dall’industria alimentare comodi e innovativi; una madre oggi inorridirebbe alle proposte alimentari di una normale merenda o festa scolastica ne sono certa. Nello stesso identico modo oggi la stragrande maggioranza della popolazione non è in grado di fermarsi di fronte alle news di qualunque genere siano. Il nostro cellulare ci segue quasi 24 ore al giorno e con esso una quantità di informazioni altamente tossiche per la nostra salute mentale ed emotiva.
Dalle informazioni ufficiali a quelle ufficiose, ai giochi e video divertenti per rilassarsi, alle comunicazioni interpersonali e di lavoro, veniamo bombardati non solo di informazioni e immagini ma anche di radiofrequenze, stimolazioni visive ravvicinate che mettono a dura prova la nostra vista e ovviamente il nostro collo che si trova a guardare questo instancabile piccolo schermo, in posture che definirei senza alcun dubbio altamente dannose per il tratto cervicale. L’abbassare la testa per leggere porta inevitabilmente il peso della testa in avanti fuori dal fisiologico e corretto allineamento con il resto della colonna vertebrale, affaticando grandemente i muscoli flessori e indebolendo progressivamente i muscoli estensori, senza parlare dei possibili danni permanenti ai dischi intervertebrali. E infine ricordiamo che se la mente è in grado di influenzare il corpo nella sua postura, la postura del corpo in chiusura e chinata in avanti non potrà a sua volta non influenzare la nostra mente chiudendola su sé stessa.
Il piccolo schermo è come fosse diventato il nostro orsacchiotto. Un modo certamente utile anche per dare un immagine professionale di noi ma soprattutto uno specchio dove guardarci piu o meno narcisisticamente e ovviamente dove abbiamo l’occasione di litigare senza grandi rischi personali e perderci senza dover scusarci con nessuno. Talora non gustiamo neanche le persone che ci stanno vicine e che incrociamo per strada oppure ci perdiamo lo spettacolo della natura che attraversiamo e che con amore ci circonda. E dulcis in fondo, molto spesso sprechiamo il poco tempo libero che abbiamo alla ricerca di non si sa bene cosa, di un conforto che certamente non arriva in quel modo e che è capace di alterare anche gravemente la qualità del riposo notturno.
Credo che in questa quaresima dell’anno 2022 forse il miglior modo per digiunare potrebbe essere quello di usare il cellulare come lo usavamo tempo fa: per telefonare a una persona cara e far sentire la nostra voce e il nostro calore oppure per dare messaggi utili che abbiano un senso e un utilità compiuta. Non so se questa frase sia effettivamente o meno attribuita al Buddha ” Prima di parlare assicurati che quello che dirai corrisponde a verità, se non provoca male a qualcuno, se è utile e se vale la pena turbare il silenzio per quello che vuoi dire” non importa chi la abbia detta mi pare un suggerimento che dobbiamo tutti imparare a seguire. Come unica specie vivente dotata della parola propriamente detta ritengo si debba oggi più che mai imparare a dosarla e farne un uso moderato e consapevole. Il controllo dell’incontinenza verbale e della compulsione all’utilizzo dei social è un ottimo esercizio.
Nella medicina cinese la lingua intesa come organo fisico è considerata una fluorescenza del cuore, il suo armonioso utilizzo nel parlare ci permette di accedere al nostro cuore e di condividerlo. L’eccessivo pensare come attività è inoltre considerato alla stregua di un’emozione, attinente all’organo milza, che prende il nome di “Si”. Ecco che quando l’eccessivo pensare domina la nostra persona, il cuore si bloccherà e non riuscirà nella sua fondamentale azione di aprirsi verso gli altri. Digiunare dalle parole e silenziare i pensieri meccanici indotti da stimolazioni esterne, non significa diventare muti come pesci ma restituire alla parola il suo sacro compito: quello di allargare i confini del nostro cuore e della nostra comprensione.