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La medicina evolve attraverso gli errori solo se rinunciamo al pensiero unico

Le informazioni contenute in questo sito non possono ASSOLUTAMENTE sostituire una visita o il parere forniti dal proprio medico o specialista, ne sostituire, modificare o affiancare eventuali terapie o cure in corso.
Termini e Condizioni

Viviamo in un mondo dove la dualità non è superabile, se fa giorno non è notte, se di giorno chiudo le tapparelle e di notte accendo la luce e lavoro invertendo il ritmo naturale è probabile che a lungo termine mi ammalerò, allo stesso modo  se lavorerò incessantemente 24 ore su 24 ignorando la notte. Pare elementare, Watson!

Eppure qualcosa ci sfugge nell’accettare la dualità e gli opposti, anche nella sofisticata fisica quantistica il fenomeno ondulatorio e corpuscolare delle particelle subatomoniche non possono essere osservati contemporaneamente. Sappiamo che sono entrambi presenti ma a seconda di cosa l’osservatore ricercherà, osserverà. Wow sul serio e sarebbe scientifico penserete?

In poche, pochissime parole il concetto è che la dualità rappresenta l’uno, che ci piaccia o meno. Il conflitto tra ombra e luce non ha alcun senso, sono indispensabili e preziosi  entrambi.  Cerchiamo di uscire dall’atteggiamento adolescenziale di voler combattere il nostro opposto per capire meglio chi siamo e identificarci, dovremmo avere superato questa fase da tempo e riconoscere che nulla è totale nella natura e nell’universo solo la mente dei fanatici e dei talebani lo è. Il vuoto assoluto e il silenzio assoluto non esistono e mi dispiace neanche il bene supremo uguale per tutti e tanto meno il rischio 0 esistono; facciamocene una ragione!

Chi ha la suprema ragione in tasca lanci il primo sasso! Non lapidiamo nessuno, non censuriamo nessuno, non trattiamo nessuno come un reietto per le sue idee, non deridiamo e auguriamo il peggio a nessuno, non accuseremo nessuno di essere pericoloso senza motivo e in assenza di certezze confermate e non negheremo le cure a nessunoooooo per il semplice motivo che voi non siete d’accordo con le sue scelte terapeutiche individuali, è assurdo e disumano solo pensarlo. Scaricate la vostra frustrazione su altro e uscite dall’adolescenza. Possiamo coesistere senza che nessuno senta la necessità di sopraffare l’altro,  senza odiarci ma riconoscendo nell’altrui pensiero qualcosa che comunque ha il suo senso e la sua logica di esistere. Il nostro opposto-complementare ci farà da specchio, come l’ombra ci indicherà la direzione e la profondità dei fenomeni  e sarà un prezioso alleato per comprendere meglio la situazione nel suo insieme e non un nemico da annientare.

La legge del Due detta Tao Ji Tu rappresentata nel simbolo del Tao  prevede che la dualità sia la fonte del cambiamento e della vita stessa oltre che la possibilità di ognuno di noi di evolversi.  E a questo punto mi rivolgo a medici e scienziati che dopo due anni di affermazioni vendute per oro colato e poi smentite totalmente dalle evidenze, forse sarebbe il momento di essere un pò meno estremisti e sicuri di quanto andiamo affermando. Scendiamo dal piedistallo e smettiamola di comportarci come se tiffassimo per una squadra di calcio. Dobbiamo osservare e ascoltare quello che accade ai nostri pazienti, confrontare i dati internazionali con attenzione, e studiare tutte le possibili terapie piu’ utili. Richiedere maggiori approfondimenti anatomopatologici, clinici e micro biologici sui pazienti che si aggravano per capire cosa scatena il peggioramento. Proviamo a indagare le esigenze e le caratteristiche specifiche di ogni singolo paziente nella sua unicità e complessità.

Ricordiamoci che esistono le idiosincrasie individuali e che alcuni pazienti sono ipersensibili anche a poche gocce di valeriana e le loro reazioni fisiche e psichiche ai farmaci anche considerati blandi possono esse fuori scala. Ricordiamoci che come esiste l’effetto placebo esiste anche l’effetto nocebo e il malessere anche se proviene dalla mente è reale e concreto e provoca danni sul potenziale di salute talora anche severi.  A coloro che hanno avuto reazioni fortissime alla prima dose magari facciamo qualche esame del sangue in più per capire di che si tratta. Perché non fare un tampone prima del vaccino per accertarsi che il paziente non sia positivo al momento dell’iniezione? E infine i numerosi guariti  di cui neanche si parla, consideriamoli come una fonte di osservazione e di studio approfondito dei diversi tipi di anticorpi, perché scandalizzarsi se chiedono un sierologico allo scadere del pass? Forse vaccinarli ripetutamente potrebbe non essere utile.

Ma soprattutto perché non tornare a procedere attraverso una personalizzazione del trattamento. Oggi dopo che l’efficacia del vaccino anti SARS COV 2 nel prevenire e diffondere la malattia è stata fortemente ridimensionata dai fatti, è corretto considerare questa procedura come una pratica terapeutica (peraltro ancora in fase 3 di sperimentazione) di cui in effetti conosciamo ancora poco la durata di efficacia ma di cui, ad esempio, sappiamo che può limitare l’insorgenza di forme gravi, soprattutto in alcune categorie a maggior rischio. Ritorniamo a fare i medici e a prenderci cura di tutte le forme di disagio e di malessere che impattano sulla realizzazione del potenziale di salute fisico psichico e sociale del nostro paziente dando le priorità che sembrano emergere di volta in volta e adeguando la giusta proporzionalità a seconda del momento presente e del caso in esame.

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