Si dice che una pianta cresca in altezza proporzionalmente a quanto crescono le sue radici altrimenti non sarà in grado di resistere alle intemperie. Molti uomini sono convinti che mettere radici significhi fermarsi in un posto e magari comprare casa e lì restare per la vecchiaia magari e lo stesso pensano con il lavoro. Il sogno di un lavoro per tutta la vita rappresenta un must, la sicurezza confusa con il non cambiamento è un fenomeno molto diffuso e spesso insegnato anche ai giovani.
Cambiare casa, cambiare lavoro e magari farlo più volte nel corso della propria vita rappresenta una grande opportunità di crescita. Significa sradicarsi e ripiantarsi in un altro luogo, se il vaso è diventato piccolo bisogna cambiarlo e in tal modo le radici potranno crescere ancora. Adeguarsi ad altre situazioni ci consente di restare flessibili e sviluppare nuove capacità. Non è facile ma è molto utile.
Sentire che si è arrivati alla fine del proprio vaso e cercare altri vasi adatti al nostro sviluppo muovendosi come un viaggiatore che scende dal treno per salire sull’aereo e così via. Non significa fermarsi ad ogni fermata per incapacità di adattamento ma viaggiare con quel mezzo fino a quando si sente che si sta realmente viaggiando. Non si resta sul treno quando il treno è arrivato al capolinea. Non si dovrebbe eppure molti lo fanno per paura di cambiare oppure non si accorgono neanche che il treno si è fermato e credono o sognano di viaggiare ancora.
Questo accade spesso. Per tornare alle radici esse si nutrono a partire dall’ambiente circostante e necessitano di un terreno fertile e adatto. Le radici sono vive e possono, se messe alle strette e in terreno non idoneo, bloccare la loro crescita perdendo in alcuni casi anche gradualmente di vitalità. Spetta a noi decidere e capire se il nostro terreno ci arricchisce ancora oppure non è più in grado di farlo e cercare con calma e determinazione dove piantare nuovamente le nostre radici.
Non aspettiamo che il controllore ci faccia scendere a forza dal mezzo di trasporto, non aspettiamo di avvizzire in un vaso troppo piccolo, non confondiamo il terreno con noi stessi e con gli altri. Tagliarci i capelli e cambiare il look non basterà e neanche prendersela con il proprio partner. Anche questo sembra ormai un fenomeno diffuso dove il disagio della mancata crescita si confonde con le aspettative disilluse del proprio compagno.
Siamo noi che dobbiamo crescere in altezza per elevarci verso il cielo e siamo sempre noi che dobbiamo occuparcene e per fare questo serve la capacità di ascoltare dentro e sentire se le nostre radici sono arrivate a colmare il vaso oppure se esiste ancora della terra buona intorno e infine serve attenzione alla scelta del tempo giusto per trapiantarci in un altro vaso ricco di terra.
Un lavoro che spetta a noi fare senza colpevolizzare nessuno.