Fisioterapia, Agopuntura, Chirurgia: perché non usarli insieme?
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Con questo termine si possono manifestare una serie di sgraditi sintomi quali tachicardia, ipertensione arteriosa, dispnea o mancanza d’aria, oppressione al petto, nausea, sudorazione, malessere profondo.

Tutti disturbi che anche presi singolarmente vi portano dritti dritti al pronto soccorso, istituzione di cui i soggetti che abitualmente soffrono di attacchi di panico possono diventare loro malgrado clienti abituali.

La terapia psicologica, le tecniche di rilassamento e i farmaci ansiolitici sono i comuni strumenti usati per combattere questa sindrome ansiosa che si presenta spesso in modo inaspettato e magari senza neanche una motivazione oggettivabile nel presente.  Sono ancora pochi gli psicologi e medici che consigliano l’agopuntura come strumento terapeutico.

L’agopuntura in primo luogo può essere associata a tutte le altre terapie, siano esse comportamentali oppure squisitamente farmacologiche, senza alterarne l’efficacia ma piuttosto potenziandone l’effetto complessivo di rilassamento del paziente.

I farmaci infatti spesso non bastano a garantire e raggiungere un reale e duraturo stato di benessere, rendono facilmente il soggetto dipendente dalla terapia con un senso di fragilità e di vulnerabilità data dall’effetto fine-dose oppure in alcuni casi dal disagio di dover prendere dei farmaci.

Ad eccezione di alcuni casi di agofobia e di disturbo della personalità consolidati, l’agopuntura porta velocemente, talora già dalla prima seduta, a un soggettivo miglioramento dello stato di ansia, della qualità del sonno e dello stato generale di benessere.

Tale sensazione ovviamente non è duratura dopo una singola seduta ma con un trattamento prolungato lo può diventare. Con un numero sufficiente di sedute il paziente inizierà a sentirsi più forte e soddisfatto di sé e aumenteranno le iniziative individuali. Il trattamento prolungato è in grado di migliorare non di poco la qualità della vita e conseguentemente le prestazioni sia lavorative  che in molteplici ambiti sociali.

Può migliorare la  vita sessuale, il desiderio di sfruttare il proprio tempo libero viaggiando oppure con attività sportive. Ne consegue  una sorta di nuovo spazio da esplorare che aumenta la propria autostima e, a differenza della terapia farmacologica, non genera dipendenza e insicurezza ma piuttosto autonomia personale e sicurezza delle proprie capacità.

Una terapia ancora troppo poco sfruttata in questo ambito ma che lascia ampie possibilità terapeutiche anche nel miglioramento e sostegno del tono dell’umore; possiamo quindi affermare che, trattando in questa maniera gli attacchi di panico, possiamo lavorare anche su una vera e propria prevenzione dei disturbi depressivi che frequentemente si associano e affiancano al disturbo ansioso.

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