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Vertigini: agopuntura e medicina cinese

vertiginiSono in molti in questa stagione dominata dall’elemento vento a riferire come sintomo più o meno acuto le vertigini accompagnato da un possibile  disturbo dell’equilibrio secondario. L’equilibrio come le vertigini sono il risultato di un alterato funzionamento dell’orecchio interno.

L’orecchio interno è un organo di senso costituito da cellule nervose definite recettoriali  immerse in un liquido e capaci di dare informazioni al cervello sulla nostra posizione nello spazio e sull’accelerazione del nostro corpo.

E facile sentire pazienti ma spesso anche colleghi definirla in modo aspecifico “una labirintite” come possibile esito di un infezione virale non meglio definita, altri la definiscono Sindrome di Menière  dal medico che la descrisse la prima volta come un disturbo associato ad altri disturbi dell’orecchio quali acufeni, sensazione di orecchio tappato, talora perdita di udito. Sintomi non associati ad una specifica alterazione fisica che possono cronicizzare oppure risolversi spontaneamente.

Oggi si definisce sindrome vertiginosa benigna la crisi vertiginosa data dalla presenza di cristalli nell’orecchio interno; di solito questa forma regredisce spontaneamente oppure dopo la manovra di Epley capace di muovere i cristalli.

In poche parole parliamo sempre di una disfunzione e non di una patologia conclamata, ecco perché una vera e propria cura non esiste. Nella fattispecie si tratta di una disfunzione dell’orecchio interno che trasmette al cervello un’informazione errata che viene percepita dal nostro corpo appunto come vertigine.

Le cause di questa disfunzione possono essere molteplici. La medicina cinese nel porre diagnosi considera sempre cause esterne e cause interne. Le cause esterne possono essere date dal vento inteso come fattore patogeno esterno, indubbiamente: il vento colpisce l’orecchio e il collo causando rigidità e in alcuni casi anche possibili infezioni virali da colpo di freddo. La linea che passa sull’attaccatura dei cappelli tra un orecchio e l’altro è chiamata non a caso la porta del vento. Questo fattore spiegherebbe come mai in questa stagione i casi sono più frequenti.

Ma le cause ovviamente possono essere anche interne e associarsi ai fattori esterni e fra esse possiamo considerare l’anemia, ovvero un vuoto di sangue, oppure una stanchezza, ovvero un vuoto di energia. Oppure cause di pieno come una ipercolesterolemia costituzionale oppure una tensione emozionale  responsabile di una contrazione muscolare dei trapezi di fondo con alterata circolazione al livello delle orecchie.

Infine anche uno o più  accessi di rabbia e di collera (quando si dice: “ti fumano le orecchie”), possono essere una semplice causa. L’orecchio per la medicina cinese è collegato con la vescica biliare; non è un caso se dopo essersi arrabbiati, possano comparire dei fischi nelle orecchie oppure sia possibile sentire il battito cardiaco appoggiando l’orecchio sul guanciale.

Alcuni soggetti sono particolarmente predisposti come un disturbo collegato all’organo fegato, si dice che soffrono di vento interno, si può alzare la pressione, può comparire cefalea e ovviamente possono esserci associati disturbi alle orecchie come vertigine e acufeni.

Mi è capitato proprio ieri di ascoltare una paziente affetta da ricorrenti attacchi di panico,  lamentarsi della presenza di vertigini come primo sintomo del suo recente stato di disagio psichico. Il suo medico le aveva detto che era il caso di fare una TAC all’encefalo tanto per escludere un tumore oppure la sclerosi multipla e lei era caduta nel baratro dell’angoscia.

Certamente le vertigini possono essere un sintomo di moltissime patologie. Vero, verissimo ma sembra una frase da Wikipedia; se un medico vuole fare un accertamento non ho niente da dire anche se magari direi di aspettare, ma dire a una persona con una storia di ansia e di attacchi di panico che gli esami servono per escludere una possibile patologia severa proprio mi viene da dire che mi tocco per vedere se ci sono.

L’agopuntura in questo caso è il consiglio elettivo; migliora la circolazione di sangue al livello dell’orecchio interno e quindi consente di muovere e sciogliere i cristalli che si possono essere formati, migliora l’ansia e la tensione muscolare cervicale, in caso di vento esterno lo espelle, in caso di vento interno lo estingue.  Insomma lavora sia sulla disfunzione vera e propria che sulle cause che possono averla generata.

Il fatto che un esame diagnostico sia utile o anche necessario per fugare i nostri dubbi, per quanto legittimi, non ci autorizza a buttare sulle spalle dei nostri pazienti le nostre paure e le nostre ansie.

Siamo noi a dover risolvere i problemi dei nostri pazienti, e non viceversa!

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