Agopuntura: quanto serve crederci?
14/03/16
Semplicemente grazie
26/03/16
Agopuntura: quanto serve crederci?
14/03/16
Semplicemente grazie
26/03/16

Il sonno per guarire è fondamentale

Le informazioni contenute in questo sito non possono ASSOLUTAMENTE sostituire una visita o il parere forniti dal proprio medico o specialista, ne sostituire, modificare o affiancare eventuali terapie o cure in corso.
Termini e Condizioni

Mi capita di osservare come siano sempre più numerose le patologie infettive che iniziano apparentemente in modo innocuo, si prolungano per settimane e talora per mesi senza trovare una cura efficace e infine vengono categorizzate come disturbi autoimmuni oppure a seguito delle quali insorgono altri disturbi di tipo autoimmunitario.

Un disturbo apparentemente innocuo che potrebbe guarire in meno di una settimana si trasforma e diventa a tutti gli effetti una patologia cronica contro la quale la medicina moderna ancora possiede poche armi se non i farmaci immunosoppressori o i potenti cortisonici.

Inutile dire che tutti noi vorremo farne a meno.

Il mondo scientifico tutto è ormai sempre più convinto che l’evento scatenante di queste crescenti patologie autoimmunitarie (che altro non sono se non una infiammazione costantemente generata da una risposta immunitaria errata) sia da attribuire ad una infezione virale.

La domanda sana dovrebbe essere: come mai oggi le malattie autoimmunitarie sono così aumentate rispetto a qualche anno fa? Ci ammaliamo di più? Ci sono più virus in circolazione? Ci curiamo in modo diverso? Siamo diventati più deboli?

Ora, con calma, facciamo un passo indietro; quante persone conoscete che quando si ammalano continuano a lavorare facendo finta di niente? Arrivano in ufficio o sul luogo di lavoro piene di catarro fino ad esplodere, con tossi irrefrenabili , volti verdi o gialli evidentemente contagiose oltre che malate. E quando voi chiedete “ma perché non sei stato a casa?” rispondono fiere ed orgogliose “ma non ho mica la febbre!”?

Intanto vorrei dire: non avete vinto nessun premio di fedeltà! Non vi è nulla di cui essere fieri, avete sepolto le vostre necessità in nome di un dovere nei confronti del prossimo e spesso solamente in nome  del vostro ego e di nient’altro.

Capisco quelle persone il cui incasso si decurta drasticamente per ogni giorno di malattia e non solo: la crisi si sente, la paura dei giorni di malattia nei confronti della propria posizione lavorativa incide e non di poco per i precari e non solo.

Fermarsi, mettersi a casa  a letto con un aspirina e un brodo caldo sembra un ricordo di un’altra vita. Non si fa più, è passato di moda, ci sono altri farmaci e spesso si ricorre all’antibiotico e anche a diversi antibiotici senza neanche aver la certezza che si tratti di una forma batterica ma come prevenzione delle sovrainfezioni. E soprattutto si va al lavorare imbottiti direi di tutto quello che si può. Passano le settimane e non si guarisce oppure non si guarisce completamente ma si continua a lavorare senza cogliere che qualcosa sta chiedendo la nostra attenzione in modo sempre più costante. Fosse anche la semplice presenza di croste nel naso: se non passano dobbiamo curarle, dobbiamo occuparci di noi stessi magari non solo passando da un farmaco all’altro.

Fermarsi subito anche solo un giorno meglio se 2 o 3 ovviamente e riposare il più possibile in quel giorno. Significa  stare a letto a dormire il numero maggiore possibile di ore, significa accettare di stare in compagnia di noi stessi, nel silenzio della nostra camera, concedendoci di ascoltare cosa il nostro corpo ci dice.

Perché se ascoltate lo sentirete parlarvi con sincerità e di questo molte persone hanno letteralmente paura. Siamo in una società dell’efficienza dove abbandonarsi è una parola quasi senza senso oppure ancora peggio una parola da evitare in quanto si pensa di perdere in questo modo il controllo della situazione.

L’abbandono è una delle cose più belle che ci siano,  l’abbandono sta al fare come lo yin sta allo yang. Cosa sarebbe la vita sessuale senza l’abbandono e cosa sarebbe la preghiera? Il sonno è una forma di abbandono del tutto naturale, dove il corpo continua a nostra insaputa a lavorare per noi e solo per noi.

Nella medicina Tibetana il sonno è considerato una vera e propria via di di autoguarigione. I bambini con il sonno recuperano in modo talora miracoloso e si svegliano come nuovi e anche negli adulti il sonno anzi direi il buon sonno è insostituibile nel processo di guarigione chiunque lo può verificare su stesso.

E’ nuovamente intrigante osservare quanto possa essere dannoso l’allettamento prolungato su qualunque paziente, tanto quanto il riposo e il sonno diventano fondamentali per la nostra guarigione. Tuttavia anche il buon sonno tende a diventare una cosa rara per molte persone. Non si molla mai completamente, la testa continua a volere il controllo ma lo fa in modo sbagliato dimenticandosi qualunque contatto con il corpo.

Il corpo si sfrutta solamente e in malo modo come facciamo con tutte le nostre risorse energetiche, vegetali, animali, minerali. Si tratta di un atteggiamento presente su tutti i piani della materia. E alla lunga non possiamo non pagarne le conseguenze. La crescente diffusione di malattie autoimmuni potrebbe essere una semplice conseguenza di questo atteggiamento malsano di sfruttamento delle nostre difese fisiche e mancanza dei tempi corretti di guarigione naturale del nostro corpo.

Condividi