Sono in aumento le case farmaceutiche che in Svizzera si stanno specializzando esclusivamente su prodotti naturali. La scelta dei prodotti viene fatta con molto scrupolo da parte di farmacisti e medici che ne analizzano a fondo la struttura chimica e i relativi effetti biochimici.
Le sostanze proposte dalle aziende sono scrupolosamente sottoposte a controllo di qualità.
Vengono selezionati i ceppi considerati più idonei, coltivati in ambiente biologico protetto. Raccolte nel periodo più idoneo di maturazione, correttamente conservati e utilizzate solo le parti della pianta riconosciute come più attive, trasformate in estratti secchi tramite processo di essicazione e in alcuni casi chimicamente modificati per limitarne la tossicità.
Un bell’impegno che porta avanti anche numerosi lavori scientifici controllati e randomizzati che vogliono appunto far emergere l’efficacia di sostanze naturali al confornto dei più comuni farmaci utilizzati in campo medico, soprattutto in quei campi in cui gli effetti collaterali di molti farmaci sono ben noti a tutti.
Uno dei cavalli di battaglia è la valeriana che in effetti se ben usata è una sostanza capace di eliminare la temuta e poco controllabile dipendenza fisica e psichica delle benzodiazepine. Infatti come ogni dipendenza una volta iniziati questi farmaci sono difficilissimi da togliere e sono molti i medici che non ci provano neanche temendo il fallimento oppure la perdita di un equilibrio psicofisico. Con la Valeriana in dosaggi efficaci appropriati e una graduale riduzione delle benzodiazepine meglio se in gocce per dosarle meglio, è stata dimostrata una valida possibilità di uscire dalla dipendenza, limitando i noti effetti collaterali tanto temuti soprattutto in età avanzata.
Grande attenzione alle donne in menopausa con sostanze come la Cimifuga ad alto dosaggio per i primi 3 mesi e un dosaggio più basso di mantenimento talora associato ad altre sostanze utili per gestire l’ansia e la depressione.
Questi fitofarmaci sono considerati farmaci dalle casse malati e rimborsati interamente, favorendone così l’utilizzo da parte di numerosi medici di base che magari non sono affatto convinti dell’efficacia di dette sostanze ma che addestrandosi a conoscerle e maneggiarle incominciano ad apprezzarle e considerarle.
E’ vero che molti effetti terapeutici secondari all’utilizzo di numerosi fitofarmaci sono ancora totalmente sconosciuti e che usando le monosostanze in dosaggi alti modificandone la tossicità intrinseca ci allontaniamo da un concetto di fitoterapia classico e di ricetta fitoterapica classica della medicina cinese dove il dosaggio può essere alto grazie alla adeguata costruzione delle ricetta ovvero alla sinergia delle sostanze tra di loro. Ma, come si dice, iniziamo a fare un passo alla volta; intanto si tratta di fitosostanze intese come farmaci veri e propri con un bugiardino, dosaggi precisi e prescrizioni precise.
Abbiamo nella natura grandi sostanze ancora totalmente o poco conosciute dai più e sostanze conosciute ma non adeguatamente preparate e dosate sui pazienti e quindi inefficaci.
Un primo passo nella direzione giusta anche se il cammino è ancora lungo e non privo di pericoli.