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Amore e libertà

E’ molto comune pensare che per amare si debba rinunziare alla libertà.  Moltissimi giovani vengono educati con questa teoria che definirei viziosa e scorretta, frutto di una interpretazione moralistica e di un modo di pensare vecchio e stantio che mal si adatta alla mentalità dei giovani di oggi.

I nostri ragazzi credono di dover scegliere tra amore e libertà e ovviamente non essendo stupidi scelgono la libertà.  Vi siete resi conto di come i due sessi si appassionino molto meno di quanto non facessimo noi alla stessa età? Tengono vere e proprie distanze di sicurezza.  Temono l’innamoramento come noi si temeva una gravidanza non desiderata, o peggio l’Hiv! No “dicodico” ci rendiamo conto che questo non dipende da internet e dagli smartphone ma dalla popolazione di genitori e dai loro comportamenti ed educazione?

Una volta ci dicevano “attenta che se rimani incinta ti rovini la vita” (e non negate che ci hanno terrorizzate) e oggi cosa dicono i genitori? “prima di legarti devi fare le tue esperienze se no rischi di non farle più”.

I giovani d’oggi sono terrorizzati non già di fare sesso ma di provare amore e per questo motivo spesso rinunciano anche al primo solo perché hanno paura di perdere la cosa che ritengono più sacra:  la loro libertà di crescere, di fare esperienze, di vivere. Come sempre cadiamo dalla padella nella brace!!!!

Ficchiamocelo bene in testa noi adulti; amore e libertà sono un’unica entità, un principio capace di elevare gli uomini al di sopra del regno animale. L’amore non è il contrario di libertà, No! No! No! Non esiste vero amore senza libertà,  non esiste vera libertà senza amore. Amore e libertà sono come lo yin e lo yang: non possiamo prendere solo un pezzo senza fare un gran casino.

E gli esseri umani a far casino sono bravissimi,  loro nella loro piccola testa sezionano, impacchettano, separano,  dividono, sottragono, addizionano e alla fine concludono con inevitabili c…zz..e….e poi insegnano e pontificano.

Ordunque partiamo dall’inizio,  questo concetto lo spiega mirabilmente il Dott Pietro Archiati alle sue conferenze e nei suoi innumerevoli testi: quando si ama un altro essere umano quello che si dovrebbe desiderare maggiormente ovvero quello che dovrebbe starci più a cuore è la libertà del nostro amato e non la nostra.

Se ci focalizziamo solo sulla nostra libertà non possiamo essere pronti ad amare nessun altro che noi stessi.  “E, ma lo vedi…” direte voi “che le due cose non vanno insieme?” Invece non è così che funziona,  dimentichiamo che spetta al nostro amato avere a cuore la nostra libertà.  Eh già e se lui o lei se ne approfittano?  Semplice: non ti amano abbastanza e spetta a noi spiegarlo se necessario insitere per farlo capire con molta pazienza.

E se lui o lei non rispettano la nostra libertà beh è solo che non sanno ancora amare nel modo giusto e devono imparare come d’altronde dobbiamo imparare noi. Se nella sua sua idea di libertà c’è un altra donna per esempio? Lasciatelo andare con fiducia tornerà da voi con amore rinnovato, se rinuncerà per non ferirvi sarete voi a non amarlo abbastanza e quindi non vi fidate per paura di perderlo. Non c’è amore quando si teme la libertà dell’altro.

L’amore come la libertà non sono vignette di Mordillo sono assai difficili da conseguire  e nessuno ci insegna come fare. Amare è, come dice Archiati, la gioia del rischio assoluto. I due errori più comuni sono l’invenzione del dovere ove si sottomette l’amore per sé stessi in nome dell’amore per l’altro.  Si tratta del modo più classico di intendere l’amore, in questa modalità è la comunità che prevale. Il secondo errore comune è il tornaconto: prevale l’interesse del singolo a discapito dell’altro. In questo secondo caso è più facile vedere l’errore.

Nel nostro comune modo di pensare il primo è giusto e il secondo è sbagliato, invece sono entrambi inganni della mente quando presi separatamente. Questo perché la libertà non è comune ma sempre personale e non c’è niente di sbagliato. Quello che serve è un equilibrio tra senso della comunità e senso dell’individualità e questo richiede maturità.

Allora è meglio se i giovani ne stanno alla larga direte voi genitori sono piccoli e devono crescere. Ma non sarete un po’, ma solo un po’ iperprotettivi? Ci sono ragazzi più maturi di molti cosiddetti adulti. Adulti si diventa imparando dagli errori,  lasciamoli sbagliare da soli e noi cerchiamo di crescere in fretta per aiutarli sul serio.

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