Il tempo sembra un fattore controllabile con facilità e calcolabile anche dal più semplice orologio da quattro soldi. Una persona organizzata crede di poter dominare il tempo e usarlo a suo piacimento. E l’inganno sta proprio qui!
Il tempo possiede diverse facce; una di queste è fisica e si calcola con gli orologi, un’altra è assolutamente immateriale e vive nella nostra mente. Non stiamo parlando di persone squilibrate che non sanno vivere nella realtà ma di un fenomeno assolutamente presente in qualunque essere umano anche il più concreto.
Qualunque idea abbiamo in mente non ha bisogno del tempo per essere vissuta; nella sua realizzazione materiale invece si imbatte nel tempo e può richiedere decenni per concretizzarsi. Facciamo un esempio; se pensiamo di andare a Roma in un istante voliamo lì con la mente, mentre con la macchina ipotizziamo almeno 4 ore, oltre che un’organizzazione pratica e logistica del mezzo di trasporto, dei soldi necessari e del tempo per attuare il viaggio.
Ecco che qui l’essere umano nella maggioranza dei casi si comporta con due modalità che definirei non adatte.
Il primo comportamento lo definirei infantile ovvero dopo avere formulato l’idea nella nostra testa e assaporata l’esperienza del successo, ci scontriamo con le difficoltà e con il tempo necessario per realizzarla che non accettiamo. Come dei bambini autogiustifichiamo la nostra passività raccontandoci che non serve a niente darsi da fare tanto al massimo arriviamo al primo autogrill e… rinunciamo!
Ipotizziamo adesso un’idea più importante come un mondo migliore dove il denaro e la paura non schiavizzino gli uomini…. Siamo giustificati a pensare che non possiamo farci niente. Il mondo è marcio e corrotto ed è inutile farsi delle illusioni! Questo secondo comportamento non prevede neanche la possibilità di pensare al nostro progetto ideale, siamo come dei vecchi rancorosi e rigidi convinti di sapere tutto!
Invece un piccolo passo nella direzione giusta è qualcosa di importante perchè non importa quanto tempo ci metteremo ma importa camminare verso la meta. Che ci si comporti da bambini capricciosi incapaci di accettare il tempo e lo sforzo della materia oppure da vecchi cinici che non possono più credere in nulla di nuovo, in entrambi i casi siamo caduti nel tranello e nell’inganno del tempo.
Capire ad ogni passo dove ci troviamo e dove vogliamo andare senza giudicarci e condannarci è la cosa più difficile che ci sia e nessuna educazione famigliare, scolastica, religiosa sembra insegnarci come fare. Crediamo di essere diventati adulti guardando la nostra età anagrafica e il tempo che passa; quale enorme inganno! Rischiamo facilmente di stare fermi e statici di fronte ai nostri capricci e rigidità mentali e la stasi è la più grande causa di malattia.
Adulti non si diventa senza un impegno consapevole. Se abbiamo la fortuna di capire che conscienzialmente siamo ancora dei bambini, ci diamo la possibilità di non condannarci ad ogni fallimento e ad ogni errore. Al contrario come un bambino siamo contenti di ogni passo avanti dimenticando velocemente le cadute necessarie per imparare a camminare.
Possiamo allora osservare i bambini con un nuovo sguardo e imparare da loro a crescere.