Ho letto con interesse e, non lo nego, anche con una certa dose di commozione, il lungo ed esauriente articolo scritto dal Dott. Roberto Gava sulla sua visione della nuova possibile medicina del futuro.
Il suo articolo, trascritto sul giornale La Stampa a cura di Alberto Magnetti mi ha stupito non solo per la sua profondità, ma soprattutto per la lucida spiegazione di quanto pericolosamente la nostra società si stia lentamente allontanando dal concetto di salute inteso in modo più ampio di quanto comunemente non si sia abituati a pensare.
Una medicina, quella ipotizzata dal Dott. Gava non relegata all’omeopatia e alla pediatria in senso stretto ma di ampio respiro, proponibile in un certo senso in tutti i campi sanitari e non limitata alla cura dei sintomi ma dell’individuo nel suo insieme corpo-mente-spirito.
Non ho potuto non pensare a quanto oggi i medici facciano sempre piu fatica a curare senza nuocere alla salute; bombardati da evidenze scientifiche e linee guida basate sull’efficacia e insostituibilità di una terapia e sui suoi scarsi effetti collaterali, non senza esempi più che clamorosi sulla inadeguatezza della cura, dimostrabile dopo anni di utilizzo spensierato e liste di effetti nocivi non più occultabili. Lo stesso avviene con l’industria alimentare, l’agricoltura e gli allevamenti che consentono ancora un largo consumo di sostanze altamente e innegabilmente nocive all’organismo.
Ecco che poi ci si trova ad avere bambine di pochi mesi con un sviluppo patologico del seno, ma perchè dovremmo stupirci? Non vi è più un singolo nutrimento che non sia più o meno adulterato o, peggio, contaminato da agenti chimici, radioisotopi, modificazioni genetiche indotte. Dall’acqua e quindi inevitabilmente frutta e verdura, al pesce, alla carne.
Diventa facile pensare che non vi sia una soluzione per uscire da tutto questo, il comportamento piu comune è quello di gettare la spugna di fronte all’inesorabile decadenza dell’uomo e del pianeta che abita e far buon viso a cattiva sorte. Ma il Dott. Gava invece nel suo articolo lancia un appello di speranza che punta sul potenziale dell’uomo e sulla sua capacità di diventare consapevolmente in grado di fare la differenza e di uscire dalla crisi. Lo stesso appello che lancia papa Francesco chiedendo indistintamente a tutti gli uomini di buona volontà al di fuori dal loro credo religioso di unirsi ieri in una giornata di digiuno e preghiera per facilitare la risoluzione di una preoccupante quanto sicura crisi internazionale. A qualcuno verrà sicuramente da ridere pensando che tanto non serve a niente e questo può anche essere.
Ma la verità è che queste persone hanno profondamente ragione; se davvero ci fosse un epidemia di pensieri maturi e positivi, una pandemia di elevazione del pensiero umano, un contagio di consapevolezza e del senso di responsabilità nei confronti dei nostri figli, del pianeta e dell’universo tutto, qualcosa potrebbe ancora cambiare sul serio, diffondendosi in tutti i settori dal mondo politico economico e sociale, fino a toccarne tutte le parti e le diverse arti e scienze Se davvero come dice Albert Einstein “La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura” e come lo ying dallo yang, allora in noi tutti, nessuno escluso, è presente la possibilità del superamento attraverso la capacità di scegliere e di creare il nuovo, diventando i pionieri e i grandi uomini della nuova Era.
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2 Comments
Precisazione: Alberto Magnetti è un dottore omeopata, credo unicista, di Torino che scrive nella sua rubrica su lastampa.it, non è un giornalista.
Grazie! ho provveduto a correggere…