Un argomento questo dell’ernia iatale molto frequentemente discusso ma dove a mio parere restano enormi lacune e informazioni parziali talora anche decisamente fuorvianti.
Alcuni giorni fa una mia paziente che appunto soffre di ernia iatale mi parlava come se la sua condizione fosse definitiva, una sorta di patologia permanente e senza possibile terapia al di fuori della correzione chirurgica.
Facciamo due passi indietro: per ernia si intende la dislocazione di un tessuto organico in una sede non fisiologica; in quasi tutte le altre forme di ernia in effetti non vi è la possibilità del ritorno in sede in assenza di un intervento chirurgico. Un’ernia discale per esempio è caratterizzata dalla fuoriuscita del nucleo polposo presente nel centro del disco intervertebrale; una vuolta fuori questa parte tende a degenerare e non può in nessun modo ritornare nel centro; è come la marmellata di una brioche: se schiacciando la marmellata è uscita, non vi è modo di rimetterla dentro!
Nel caso di un’ernia ombelicale o inguinale si tratta di un cedimento della parete muscolare addominale con tendenza alla fuoriuscita, seppur contenuta dalla parete interna, di una piccola parte dell’intestino; anche in questo caso una volta che la parete è ceduta per forza di gravità il contenuto dell’addome tenderà sempre a uscire come quando una gomma si consuma molto in un punto e lascia che la camera d’aria si intraveda e possa anche sporgere con i rischi che ne possono derivare.
Nel caso dell’ernia iatale lo stomaco risale verso l’alto ovvero contro la fisiologica gravità! Certamente il suo dislocamento in mediastino può far si che lo iato esofageo si allarghi e per così dire diventi più consenziente, ma in assenza delle cause patologiche che per così dire spingono lo stomaco verso l’alto questo disturbo soprattutto se in fase iniziale e di piccole dimensioni può regredire anche totalmente.
Per la medicina cinese lo stomaco dovrebbe avere un’energia che scende verso il basso; la nausea, il gonfiore con eruttazioni, il reflusso e ovviamente la risalita dello stomaco verso l’alto sono tutte forme di un energia patologica controcorrente chiamata genericamente “qi ni”.
Lavorando in modo mirato sullo stomaco con l’agopuntura e la fitoterapia e non solo con indicazioni dietetiche è possibile agire direttamente sulle sue varie forme di disfunzione. Genericamente si dice che lo stomaco soffre più frequentemente di forme da pieno ovvero di calore; ecco perchè le indicazioni dietetiche sono importanti anche se insufficienti nei quadri conclamati di calore pieno dello stomaco.
Il calore prolungato e altre cause possono poi generare con il tempo un ulteriore problema definito “deficit della componente yin” che difficilmente potrà regredire con la sola dieta ma esistono numerose ricette di fitoterapia cinese specifiche per questo particolare disturbo in grado di ripristinare l’equilibrio di questo importante viscere che si pone al centro della digestione e al centro del nostro corpo.
La milza che è l’organo che si accoppia con lo stomaco formando la coppia organo-viscere milza-stomaco invece dal canto suo soffre più frequentemente di forme da vuoto: la stanchezza, le rimuginazioni mentali e le preoccupazioni possono esaurirla. Lo stress è considerato come un fattore diretto di disfunzione della coppia milza-stomaco; si dice che il legno controlla in modo eccessivo la terra, aggredendola.
I disturbi quali reflusso gastoesofageo con conseguente esofagite ovvero infiammazione della parete dell’esofago data dai succhi gastrici che in quella sede non dovrebbero trovarsi, la gastrite cronica data da un eccesso di secrezione gastrica e deficit digestivi non sono in questa ottica da considerare come delle conseguenze dell’ernia iatale ma piuttosto come un unico disturbo, tutti sintomi di una coppia milza- stomaco che non funziona nel modo corretto ma che, adeguatamente trattata da medici esperti nel settore, può ritornare in equilibrio e alla sua fisiologica funzionalità digestiva che si dirige del tutto naturalmente verso il basso.
Ripristinando una funzionalità digestiva sana tonificando la milza quando in vuoto e calmando e pacificando lo stomaco quando in pieno questo viscere può sgonfiarsi, rilassarsi e riposizionarsi nella sua fisiologica sede scivolando semplicemente verso il basso. A meno che il disturbo non sia ovviamente molto esteso e cronicizzato da tempo.
Una possibilità terapeutica che a mio parere vale la pena di affrontare anche perchè lo stomaco spingendosi attraverso lo iato esofageo in regione mediastinica può causare problemi anche severi; tachicardia e alterazioni del ritmo cardiaco, senza parlare del possibile dolore epigastrico che può arrivare a mimare un infarto del miocardio con tutta l’ansia e lo shock che il paziente può vivere e le cure mediche di urgenza che devono necessariamente essere erogate in queste frequenti sintomi acuti.
L’agopuntura e la fitoterapia cinese se ben mirate allo specifica diagnosi di medicina cinese lavorano non solo sui diversi sintomi ma sono in grado di ripristinare la normale funzione della coppia stomaco milza mettendola in equilibrio con il resto dell’organismo, una medicina questa che dovrebbe come il nome che ha essere complementare alle normali cure farmacologiche soprattutto in questi casi.