Speriamo venga approvato a breve dalla Regione Lombardia un nuovo progetto di ricerca scientifica presentato oggi sul dolore poliarticolare, con il quale desideriamo partecipare come medicina complementare con un gruppo di pazienti da trattare con sedute settimanali di agopuntura a fianco ad un gruppo seguito con trattamenti ayurvedici e un ultimo gruppo seguito con terapia farmacologica classica.
Da un lato ci rallegra il poter offrire gratuitamente i trattamenti ad un numero speriamo significativo di pazienti che non dovranno mettere tasca al loro portafoglio per ricevere un ciclo di sedute di agopuntura e dall’altro contiamo direi ambiziosamente di dimostrare che l’agopuntura può essere una valida alternativa di trattamento in quei pazienti definiti multitrattati e complessi.
Cercheremo di dimostrare che il trattamento con agopuntura nei pazienti anziani con patologie multiple non solo ha un senso ma è un valido sostegno terapeutico sul quale poter contare a costi relativamente ridotti.
Useremo l’azione antalgica dell’agopuntura per trattare i dolori, consapevoli di lavorare su una patologia degenerativa cronica definita artrosi polidistrettuale con la visione da un lato di sfruttare la nota liberazione di sostanze endorfiniche per agire sulla percezione del dolore e dall’altra per rallentare anche se in modo forse impercettibile il processo degenerativo a carico delle cartilagini articolari, fornendo alle diverse aree da trattare una migliore circolazione sanguigna e quindi un miglior trofismo tessutale.
Siamo consapevoli che in molti pazienti già affetti da altre patologie la componente di dolore aggrava sempre quello che in riabilitazione possiamo definire il potenziale di salute, ovvero riduce il tono dell’umore, l’autonomia funzionale e conseguentemente lo stato del paziente nel suo insieme.
Inoltre il dolore produce a sua volta una sorta di disadattamento posturale generando una componente dolorosa su base muscolo tensiva che aggrava la situazione complessiva di disagio e dolore.
Ci proponiamo due obiettivi: il primo è quello di migliorare la percezione di benessere riducendo al minimo l’assunzione di farmaci e dei loro ben noti effetti collaterali e i costi sanitari legati appunto alla sintomatologia dolorosa ingravescente riduceno quindi visite specialistiche, terapie fisiche, ricoveri riabilitativi e prescrizioni.
Il secondo obiettivo forse un po’ ambizioso al quale però teniamo molto è quello di dimostrare che oltre al miglioramento della sintomatologia dolorosa i pazienti potranno beneficiare di quelli che chiameremo “effetti collaterali positivi dell’agopuntura”.
Per la medicina cinese molti organi sono collegati al di là della loro vicinanza fisica o funzione biochimica fisiologica, si dice che l’agopuntura può lavorare sulla radice del disturbo detta “ben” e non solo sul suo “ramo” inteso come manifestazione chiamata “biao”. Quello che accade nella pratica clinica è che dopo un ciclo di agopuntura i pazienti molto spesso migliorano sintomi non trattati direttamente ma indirettamente come la tosse stizzosa, l’insonnia, l’ansia, la capacità digestiva, la stitichezza, solo per fare alcuni esempi.
Inoltre l’agopuntura, a differenza delle classiche terapie fisiche, è un trattamento globale e non solamente locale, gli aghi possono lavorare contemporaneamente su un dolore alla spalla e un dolore all’anca senza bisogno di separare i trattamenti in due distinti, ne consegue che per dolori multipli non serve un trattamento per ogni singolo dolore.
Questa differenza va a nostro parere sottolineata considerando il benessere complessivo del paziente politrattato e multi compromesso e il vantaggio che anche economicamente questa metodica potrebbe fornire per il trattamento e la cura di questi pazienti che abitualmente consideriamo di difficile gestione.
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