Questa è una delle frasi che il nonno di un mio paziente raccontava a suo nipote e che lui circa 74 anni dopo ripeteva a me durante una seduta di agopuntura.
Un paziente di 80 anni con il quale c’è stato un immediato rapporto di intesa, ex comandante di marina, figlio e nipote di uomini di mare dei quali aveva raccolto e seguito le orme e gli insegnamenti.
Il mare come specchio dell’animo umano è in effetti un grande maestro e questa del vento alle spalle è un’affermazione che prevede un’infinità di sottili ma importanti considerazioni e conoscenze pratiche che si possono adattare alla navigazione per mare ma anche alla navigazione su questo pianeta ovvero alla nostra esistenza terrena.
Avere il vento alle spalle significa in primo luogo adattarsi e riconoscere l’importanza delle condizioni dettate dall’esterno inteso come macrocosmo oppure come forze superiori. Il mare non si sfida lo sanno tutti i navigatori, si può cavalcare ma non opporsi ad esso senza rischiare di soccombere: è più forte della nostra volontà o di qualunque decisione presa a priori.
Ci dobbiamo in questo senso adattare ad esso sfruttandone le correnti al massimo per raggiungere le mete da noi desiderate. Per viaggiare è necessario captare i segni del cambiamento delle correnti e delle condizioni climatiche vigilando costantemente e adattandosi ad esse pronti a cambiare rotta, fermarsi o accelerare la navigazione.
Ecco di nuovo il concetto dell’elasticità, della capacità di seguire che non significa in nessun modo non avere carattere ne opinioni personali, ne forza individuale. Significa non fissarsi sulle proprie idee e soprattutto non arroccarsi e tantomeno irrobustire eccessivamente il nostro ego diventando incapaci di adeguarci all’esterno.
Si tratta per dirla alla cinese di un’osservazione non solo dell’individuo e delle sua personalità o capacità individuali ma di una visione più ampia che prevede l’interazione dell’individuo con l’ambiente nel quale esso è immerso e da cui non può trascendere.
Dinamiche e regole tra interno ed esterno che sono intramontabili e che inevitabilmente riportano l’uomo alle sue radici e alle leggi alle quali non può sottrarsi anche se non le conosce con il loro nome ma che sono comunque sempre la legge dello yin e dello yang e la legge dei 5 elementi.
Gli uomini di mare non le chiamano di certo così ma hanno appreso dal mare le sue regole, perchè con questo elemento, l’acqua, si sono uniti totalmente. E senza tanto ragionarci sopra hanno assimilato la sua intelligenza e la sua plasticità. Semplici gesti che si trasformano in saggezza del cuore e della mente, un modo di vedere le cose che poi applicano alla vita tutta godendo al massimo di ogni istante di navigazione.