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Agopuntura: non è un lusso

Qualche anno fa in Italia l’agopuntura era considerata una terapia di lusso, i prezzi dell’epoca superavano facilmente 100.000 lire, questo perchè erano comunque pochi i medici  che la usavano e le prestazioni erano erogate con prezzi  equiparati a una visita specialistica.

Incredibile se ci pensate; l’agopuntura è stata recuperata da Mao dopo la rivoluzione cinese solo ed esclusivamente perchè considerata una terapia estremamente economica applicabile alla massa con minima spesa. Nessun macchinario, nessuna terapia farmacologica, nessuna preparazione extra da fare all’estero. Bastava recuperare dai campi di lavoro i maestri sopravissuti!

La Dott. essa Qiao Wenlei, oggi docente di Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese all’Università di Nanchino, mi raccontava come, durante l’esodo nelle campagne di lei e della sua famiglia, avvenuto durante la rivoluzione culturale, abbia ricevuto i suoi primi insegnamenti da un maestro di agopuntura che in quel periodo lavava le latrine.

Oggi in Cina, negli ospedali dove si usa l’agopuntura, un medico agopuntore ospedaliero riesce a trattare da solo fino a 100 pazienti al giorno, gli aghi sono monouso, i lettini di trattamento sono almeno una decina e gli assistenti che tolgono e mettono aghi e coppette possono essere anche 3 o 4. Niente di strano!

Certamente la privacy e l’atmosfera magari non sono il massimo,  ma funziona e funziona bene e questo è quanto. Usare lo stesso principio di avere più pazienti in contemporanea è ovviamente un sistema che riduce i costi e oggi con un po’ di attenzione e di cura dell’ambiente la cosa può diventare economica e nello stesso tempo adatta anche a generare un’atmosfera di relax e di benessere psicofisico completo.

Ci vuole un certa esperienza pratica ma si può fare  con prezzi decisamente accessibili che, in paragone ai prezzi usati 20 anni fa e al valore attuale del denaro, possiamo considerare quasi la metà di allora.  Si tratta di un servizio importante, quello di rendere più democratica e popolare questa millenaria terapia medica. Ecco che con un pò di buona volontà e olio di gomito i prezzi di uno studio privato possono essere gli stessi proposti dal servizio sanitario nazionale  ovvero da ospedali e cliniche dove i medici, di solito dipendenti, praticano anche l’agopuntura come servizio privato.

Certamente per uno studio privato il fardello delle tasse che supera di parecchio il 60% dell’introito è sempre di più un sacrificio essendo i prezzi della vita semplicemente raddoppiati nel giro di pochi anni e in continua ascesa esponenziale.

Non cadere nella tentazione di alzare i prezzi e mantenerli bassi sarà sempre più difficile ma lo ritengo un impegno che si fa volentieri pensando che i pazienti comunque lo meritano e fanno già degli enormi sacrifici per poter venire al bisogno e quando necessario.

Poter offrire l’agopuntura e la miofibrolisi fatti con i sacri crismi, ovvero senza lesinare sul tempo di trattamento ne sugli aghi ne sulla qualità della prestazione, come servizio gratuito sarebbe una soddisfazione ancora più grande. In Italia alcune assicurazioni professionali rimborsano totalmente o parzialmente anche l’agopuntura ma sempre con un tetto di spesa annuale di solito molto basso, massimo dieci sedute all’anno se rimborsate parzialmente  oppure massimo 250 euro di spesa se rimborsate completamente. Difficile farci stare una cura completa di un paziente affetto da un disturbo cronico e magari anche di grado severo.

In svizzera l’agopuntura, se praticata da personale medico specializzato e riconosciuto dalla Federazione Elvetica e approvato al libero esercizio dall’ufficio della sanità pubblica cantonale può essere totalmente rimborsata anzi pagata direttamente dalle comuni casse malati di base obbligatorie per qualunque cittadino residente. Per questo motivo, ritornare nella mia patria natia è diventato  un desiderio che si concretizzerà a breve.

Finalmente potrò tornare a lavorare anche con il piacere di non pesare sull’economia dei miei pazienti ma mantenendo la qualità che ritengo necessaria e non la fretta dettata dalle regole economiche delle istituzioni sanitarie e potrò continuare a lavorare a Cremona e a Milano mantenendo i prezzi bassi  anche se la situazione economica complessiva dovesse continuare a peggiorare.

Il canton Ticino, per la sua vicinanza e per la vicinanza con la casa di mio padre, potrà essere l’inizio di questo nuova prospettiva di lavoro. Inoltre Lugano e tutta la zona di Mendrisio come quella di Bellinzona sono davvero molto belle e aprire uno studio di agopuntura in condivisione  potrebbe essere l’occasione per una gita fuori porta e godere della splendida vista del lago e delle montagne.

Insomma, un buon modo per lavorare in condizioni sempre migliori e poter offrire un servizio sempre più di aiuto e utilità a coloro che vorranno usufruirne.

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2 Comments

  1. Fede ha detto:

    Auguroni!

  2. Nicola ha detto:

    Innanzitutto grazie per la condivisione e la diffusione di notizie e concetti importanti. Poi ne approfitto per prenotare una visita “al lago” 🙂 aspetto con gioia 🙂