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Capita in questa stagione di sentire molte persone che lamentano bronchiti che non passano e che dopo una terapia antibiotica anche protratta si trascinano comunque con tosse e catarro per oltre un mese; in alcuni casi anche fino a tre mesi.

Ci sono anche casi di mal di gola (laringite o faringite) e riniti che alla stessa stregua non si risolvono spontaneamente come farebbe un semplice raffredore e si prolungano anche dopo che il paziente si è rivolto inevitabilmente anche alla terapia antibiotica pensando a una sovrainfezione batterica.

Sono quasi sempre colpi di freddo, trasmessi solitamente dall’abuso e mal uso dell’aria condizionata, oltre che da sbalzi di temperatura tipici di questa stagione. Un freddo esterno che si associa a un momento di maggior debolezza delle difese immunitarie, talora dovuto a una forte  sudorazione oppure a una concomitante condizione di stanchezza o di stress.

Queste forme sono spesso dovute a forme batteriche e per questo sono perniciose e spesso molto aggressive.  Ci può essere o meno una febbre alta, una debilitazione importante e sintomi di infiammazione molto acuti e ad insorgenza brusca.

Quello che però resta anche dopo la terapia antibiotica non è più la forma batterica ma una infiammazione della mucosa che stenta a regredire, la goccia al naso, la gola che pizzica, oppure il catarro in gola accompagnato da una tossetta, questo nei casi più lievi, in altri esiste un impegno più severo che si trascina.

Il quadro secondo la medicina cinese può essere vario; ci può essere un calore oppure un freddo  che resta intrappolato nelle vie respiratorie, oppure una debolezza del polmone. Con l’ascolto dei  polsi e la raccolta dei sintomi è possibile fare la diagnosi differenziale di questi diversi quadri patologici.

Usando una ricetta fitoterapica mirata è però possibile interrompere i sintomi in breve tempo lavorando sulla loro natura e non sulla causa microbica  iniziale che le ha scatenate, di solito già  risolta dalla terapia antibiotica e dalla risposta immunitaria del corpo, spesso essa stessa causa del protrasi dell’infiammazione.

La fitoterapia cinese può essere modulata sul paziente come un esercizio fisico personalizzato o come un vestito su misura; è possibile lavorare in modo da eliminare il freddo o il calore interno, così come si può indirizzare la ricetta sulla risoluzione e eliminazione del flegma oppure insistere maggiormente per tonificare l’organo polmone e sulle difese immunitarie quando necessario. E’ inoltre possibile  indirizzare la ricetta a un distretto specifico, come il naso, la gola,  o i bronchi anche se la somministrazione resta per via orale; in questo caso si usano erbe definite “messaggeri”, capaci di guidare le altre sostanze terapeutiche nella zona corporea prescelta.

L’aggiunta della fitoterapia cinese può nei casi lievi sostituire la terapia antibiotica per la sua componente antibatterica e antivirale ma diventa un supporto validissimo alla terapia antibiotica qualora necessaria, accelerando il percorso di guarigione delle più svariate infezioni acute respiratorie. E’  possibile in questo modo evitare l’uso, spesso eccessivamente comune, della terapia steroidea e antinfiammatoria e quindi i loro noti  effetti collaterali.

L’uso corretto della ricetta fitoterapica cinese è possibile solamente con una conoscenza specifica in fitoterapia e medicina cinese ma produce risultati estremamente veloci. I pazienti anche più scettici riconoscono immediatamente, talora anche subito dopo l’assunzione della prima dose, l’effetto terapeutico e l’efficacia di questa terapia ancora poco usata in Italia. Anche se complesso da studiare e da procurare lo ritengo uno strumento estremamente efficace, versatile e  con limitatissimi effetti collaterali soprattutto se paragonati ai cortisonici.

I sintomi di queste patologie respiratorie  non del tutto risolte sono spesso lievi e ben sopportabili, ma ritengo sia indispensabile per la salute generale limitarle il più possibile. Ricordiamo che il sistema immunitario esercita un continuo lavoro di controllo sia sui patogeni esterni che sulle degenerazioni cellulari interne e per questo lavoro è richiesta una notevole quantità di energia.

Eliminare in tempi brevi il problema infiammatorio e quindi ripristinare il sistema immunitario a una condizione di normalità è fondamentale per garantire una valida conservazione delle energie di difesa sia esterne che interne, cosa indispensabile  per la prevenzione delle patologie oncologiche in senso lato,  di quelle allergiche e autoimmunitarie e per la prevenzione delle patologie da raffreddamento tipiche della stagione invernale in arrivo.

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