Si fa un gran parlare di postura scorretta attribuendo ad essa un gran numero di disturbi dolorosi osteoarticolari non solo al rachide ma anche a carico di braccia e gambe.
Sono tutti pronti a dichiarare e confessare di avere delle gran brutte abitudini posturali o posture scorrette, spendere soldi per fare un’analisi posturale computerizzata ma sono poche le persone disposte a porvi rimedio.
La postura infatti non si corregge in 10 sedute di fisioterapia dedicata, con gli esercizi anche mirati, le sedie ergonomiche, le scarpe e plantari correttivi, i bite, le panciere e i busti; non che questi strumenti non siano utili ma non bastano a correggere dei vizi posturali a meno che non vi sia una volontà del soggetto direzionata e focalizzata alla correzione posturale.
E’ un po’ come voler perdere peso: non bastano i singoli accorgimenti, ci vuole un impegno costante e prolungato fino a che non scatta una molla un nuovo modo di essere e di sentirsi nello spazio. Non è facile perchè le persone che hanno una brutta postura il più delle volte non si rendono affatto conto di averla e soprattutto di quanto sia visibile e serio il problema.
Mi capita molte volte di correggere i pazienti più e più volte, spiegando loro quanto sia importante porre attenzione all’allineamento del rachide ma quasi sempre sembrano rinunciare come se la questione non dipendesse da loro. I risultati migliori li ho ottenuti mostrando e caricaturizzando il difetto. E’ un impatto duro da accettare ma può essere uno shock capace di procurare un cambiamento reale. Un po’ come quando ai pazienti obesi si mostrano foto del loro corpo prese da angolazioni a loro non raggiungibili.
Si fanno tanti sacrifici per essere e sentirsi più belli, molte persone sono disposte a tutto rischiando anche sulla loro salute per sentirsi più belli. Ebbene mostrando quanto più brutta sia la figura gobba si può toccare il punto critico che fa scattare la molla.
“Sarebbe un bel ragazzo se non fosse così gobbo”, “in questo modo sembra molto più vecchio della sua età”, “quando è dritto sembra un altra persona lo sa?”, tutte frasi urto che dette al momento giusto fanno il loro effetto. E poi si possono aggiungere dei truchetti, come “si guardi spesso allo specchio”, oppure “si osservi spesso riflesso nei vetri dei negozi quando passeggia o quando è seduto al bar, e si corregga”. “Si scatti immaginariamente una foto e osservi in che posizione si è messo e si corregga subito e lo faccia più e più volte”. Si possono osservare i filmati e le foto nei quali non ci siamo messi in posa ovviamente!
Personalmente insisto sul significato della postura sul messaggio che il corpo da, agli altri ma anche a noi stessi e di quanto intimamente la postura ci condizioni poi anche nel modo di pensare e viceversa. La postura curva su se stessa indica un atteggiamento di chiusura verso l’esterno, di rinuncia, di difesa. Non è necessario fare un corso di portamento o recitazione per saperlo e riconoscerlo.
Avete mai osservato i bambini intorno ai 6-10 anni come stanno diritti e come camminano con una fierezza naturale simile a quella degli animali? Non è facile vederla negli adulti e quando la si vede è sempre esteticamente piacevole e armonico.
Sulla spiaggia con i corpi spogliati dai normali indumenti è ancora più evidente e facile vedere i difetti in tutto il loro splendore molto più dell’accumulo di grasso in eccesso. Striscie bianche sul ventre, dove il sole non può abbronzare, dovute al rachide ricurvo e lo stesso vale per il seno. I tessuti con il passare del tempo tendono a rilassarsi quindi una postura eretta corretta limita i danni dell’incedere degli anni e della gravità. Il seno e il ventre non possono che giovarne restando maggiormente tonici e esteticamente di miglior aspetto.
I soggetti con postura eretta sembreranno più giovani al di là dei ritocchi estetici, anche la deambulazione denota l’eta del soggetto, molto più delle rughe. Con tutte le attenzioni estetiche credo che la cura e la continua correzione posturale restino al primo posto nel ringiovanire i soggetti molto più di tanti interventi estetici e senza dubbio con costi e rischi non paragonabili.
Bisogna partire da un sentire e da un immagine interna di sè che deve esprimersi all’esterno; lo yoga, il pilates e la danza sono ottimi strumenti di consapevolezza corporea soprattutto se l’insegnante o maestro è attento e vi corregge individualmente. Bisogna iniziare a ricercare e osservare le postura corretta negli altri e in se stessi continuativamente, soffermandosi magari meno sull’abbigliamento, sui capelli e sulle rughe ma su cosa esprime una persona nel suo insieme e cosa vogliamo esprimere noi con il nostro corpo e il nostro modo di essere.