Per torcicollo acuto voglio parlare non di situazioni post traumatiche o di pazienti che soffrono di cervicalgia in modo cronico, ma di tutti coloro che, dal pieno benessere, passano al blocco cervicale acuto all’improviso.
Il soggetto non riesce più a girare la testa in modo normale, questa sindrome può essere molto dolorosa e invalidante e può colpire persone di tutte le età ma mediamente è la popolazione giovane che ne soffre maggiormente.
Il quadro classico è una persona con la mano sul collo e la testa girata e un pò piegata da un lato. Si tratta di una contrattura muscolare importante che comunemente coinvolge il muscolo sternocleidomastoideo e il trapezio, di solito prevalentemente da un lato.
Niente di grave penserete voi ma perchè insorge e poi perchè alcune persone sono più predisposte di altre?
La teoria più accreditata è che si tratti di triggers points silenti attivati o se preferite risvegliati e infiammati da un colpo d’aria, oppure da movimenti un pò più sostenuti, ma anche da una condizione emotiva. I trigger point silenti sono aree muscolari ma talora anche inserzionali di tessuto più compatto alla palpazione che diventano dolorosi solo se se stimolati.
I trigger point silenti sono facilmente presenti in soggetti particolarmente tesi muscolarmente parlando o con posture scorrette oppure in esiti post traumatici anche di vecchia data. Sono una risposta fisica a una tensione di fondo oppure possono essere una memoria di un dolore o di un trauma anche lieve.
In medicina cinese questi punti vengono chiamati ashi point e rappresentano una sorta di blocco o di nodo energetico esterno, espressione di una cattiva circolazione non solo energetica ma anche del sangue. Il canale del piccolo intestino con la nomenclatura internazionale SI o Small Intestine è uno dei canali maggiormente coinvolti nel torcicollo acuto. Il suo decorso infatti passa posteriormente sul collo decorre ampiamente sul territorio del trapezio e scende lungo l’arto superiore fino al mignolo bilateralmente.
E possibile lavorare direttamente sui punti trigger silenti e attivi andando prima di tutto a cercarli attraverso la palpazione attenta della muscolatura cervicale sia anteriore che posteriore. Una mano esperta li trova velocemente. Nella medicina cinese, nella posturologia e in altre branche iperspecialistiche ma anche in molte tecniche manuali tramandate oralmente, i trigger points, una volta individuati, vengono eliminati con strumenti specifici, direttamente con le mani o con manovre fisiche.
Le fibre tessutali lavorate con le diverse tecniche vengono rese nuovamente meno compatte o contratte come pettinate e riordinate in modo corretto attraverso un lavoro fisico mirato.
I trigger points possono essere eliminati completamente attraverso diverse metodiche, fra cui la tecnica della miofibrolisi, la coppettazione e l’agopuntura. Queste tecniche, se ben applicate, sono estremamente utili alla risoluzione non solo della fase acuta ma anche alla prevenzione di attacchi successivi e ricorrenti.
Un buon lavoro per essere efficace deve essere globale ovvero lavorare all’esterno e sull’interno in quanto il disturbo può anche essere l’espressione di un disagio anche viscerale che si esprime esteriormente e che solo con un lavoro completo e profondo può essere totalmente rimosso. Un paziente ben trattato non solo non avrà più dolore ricorrente ma anche dopo colpi di freddo e lavori fisici importanti non avrà più crisi dolorose e blocchi funzionali acuti; sarà quindi meno sensibile all’esterno avendo fortificato e rettificato anche il suo interno.