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Festeggiare l’anniversario di matrimonio

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Ieri era il mio 19 esimo di matrimonio. Sono 19 anni che mi sveglio vicino a questo uomo. Quando apro gli occhi lo guardo e mi sembra bellissimo forse più bello ancora di quando lo ho sposato. Si 19 anni fa era più forte, più aggressivo e apparentemente più sicuro di sè. Ma oggi i capelli bianchi intorno al suo viso lo rendono ancora più nobile e aver scoperto le sue debolezze e i suoi difetti me lo rendono più completo e decisamente più attraente.

Non lo amo affatto come il primo giorno: lo amo molto di più di allora.

Apprezzo la sua brillante e raffinata intelligenza, il suo cervello rispetto al mio penetra in profondità il linguaggio nella sua più squisita espressione, ed è capace di cogliere e spiegare con matematica ed infallibile precisione delle verità e delle conoscenza che io fatico anche solo a intuire.

Apprezzo la sua sensibilità quasi femminile non gli serve neanche di guardarmi; lui sa come sto anche solo dal tono della mia voce e dal passo con cui salgo le scale alla sera. Quando non sto bene mi circonda di mille piccole attenzioni facendomi sparire la stanchezza appena metto il piede in casa.

Adoro lo sguardo compiaciuto con il quale mi guarda e  mi considera, mi da sicurezza.

I suoi difetti? li vedo e non ho nessuna intenzione di cancellarli o di ritenere che debbano sparire. Il vero desiderio che ho è che sia  felice e soddisfatto di se come lo sono io di lui e comprendesse davvero quanto è prezioso e ricca la vita al suo fianco.

Mi dispiace non aver vissuto il mio matrimonio in modo sufficientemente profondo, allora ero una ragazzina e pensavo che fosse un gesto senza molto valore, lo consideravo soprattutto un modo per tutelarsi e proteggersi a vicenda in caso di necessità e un modo per far stare tranquilli i  genitori. In realtà il modo in cui viene considerato il matrimonio oggi è un pò come un contratto, e lo trovavo un pò assurdo. Ero consapevole che promettere di essere fedele e di amare incondizionatamente per il resto della vita un uomo era un pò superficiale.

Oggi vorrei tornare indietro e rendere più rituale questo gesto, farlo mio con parole e gesti adatti e voluti da me, e non limitarmi a ripetere le parole canoniche che sembrano svuotate dal loro più vero significato. Si tratta di avere la possibilità di unire due vite a un medesimo destino anche ben oltre la morte e non è cosa da poco. Vorrei fosse una occasione per festeggiare in grazia di Dio con gli amici più cari magari pensando ai dettagli della cena e come allietare l’evento senza dover pensare al portafoglio. Mi piacerebbe, lo ammetto.

Intanto non aspettiamo per forza di arrivare ai 20 o ai 25 anni, ogni anno è buono per festeggiare anche nel piccolo anzi possibilmente  ogni occasione dovrebbe esserlo. Il domani non è certo e vale la pena ricordarselo sempre. Non perdiamoci neanche un’opportunità per dirsi e spiegare quello che si prova, potrebbe anche non esserci un’altra occasione. Anche solo una cena può trasformarsi in un atto  magico e rituale.

E quindi cin cin.

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