Qualche giorno fa dopo il mio allenamento domenicale fatto in palestra perchè fuori pioveva selvaggiamente, mentre ero sdraiata nella sauna in rilassamento, sento dalla così detta zona relax il dialogo animato di due persone che si raccontavano le proprie sfighe ortopediche: fratture sugli sci, ricoveri in ortopedia, interventi chirurgici, il tutto raccontato molto animatamente.
Nella sauna insieme a me un signore mostrava una forte insofferenza a questo vociare inintterroto, dal canto mio non ho potuto far a meno di pensare che in Italia più che mai non sappiamo stare in silenzio.
Per molte persone il silenzio produce disagio, produce pensieri talora anche sgradevoli, tra due persone il silenzio viene vissuto come una incapacità di comunicare se non come un franca dichiarazione di guerra o di disaprovazione profonda.
Stare da soli in silenzio è già difficile ma stare insieme in piacevole silenzio non è proprio contemplato.
In Italia più che in ogni altro paese del mondo si parla sempre, senza far caso al volume della propria voce adesso che ci sono i cellulari si parla in treno, in autobus, in ascensore, nelle sale di attesa di uno studio medico, nella zona relax di un thermario e via dicendo. All’estero non è così! non esiste questa sorta di incontinenza verbale e totale mancanza di rispetto dello spazio acustico altrui.
Non sappiamo ascoltare il silenzio, il silenzio è musica, non si tratta di un vuoto ma di un pieno. Sarà capitato a tutti spero dopo un rapporto sessuale di vivere un momento di stasi, come di sospensione mentale, nessun pensiero, nessun movimento, nessuna parola, solo ascolto. Si percepisce come una sorta di dolce abbraccio dell’aria che ci circonda come se fosse di un materiale più denso, una sorta di coccola e nutrimento dell’anima. E’ la possibilità di entrare in contatto con la parte più intima e profonda di noi se stessi.
Il silenzio è una porta di accesso a questo contatto, è una ricchezza inesauribile alla portata di chiunque. Il silenzio è pura poesia, è forza, è l’anima della preghiera. Perché privarcene per ascoltare parole assolutamente vuote? Perché non educhiamo noi stessi e i nostri simili a rispettarla, e a coltivarla. Impariamo a modulare e controllare il tono e il volume della nostra voce a seconda del luogo dove ci troviamo. Impariamo ad ascoltarlo e a farci penetrare dal silenzio.
E’ un modo per andare in vacanza ogni volta che lo desideriamo, un metodo facile per non sentirsi soli ma vicini alle persone che amiamo e per di più è gratis!
2 Comments
Si, condividere il silenzio, mi è capitato di proporlo ad altre persone in momenti in cui le parole finivano…e proponendolo (condividere il silenzio) ecco che il disagio non compariva…
Ottimo Cathe. Importante questo tuo post…mercì
Com’è bello questo articolo Cathe… grazie!