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La sindrome ansioso-depressiva nei cambi di stagione

I cambi di stagione, si sa, sono un momento di maggior difficoltà per chi soffre di disturbi del tono dell’umore. Sia l’ansia che la depressione hanno facilmente un andamento ciclico e  ricorrente talora associati ad altri sintomi come la gastrite,  disturbi digestivi in genere e talora anche insonnia.

Il cosiddetto cambio di stagione  corrisponde per la medicina cinese alla quinta stagione, collegata all’elemento Terra.  La quinta stagione è formata da 4 periodi annuali che sono rispettivamente: ottobre-transizione verso l’inverno,  gennaio- transizione verso la primavera,  aprile -transizione verso l’estate e  luglio-transizione verso l’autunno.

Questi 4 momenti dell’anno sono tutte transizioni stagionali del calendario cinese ovvero precedono l’inizio delle 4 stagioni. Ottobre e aprile sono comunemente mesi che consideriamo rispettivamente autunno e primavera in senso classico e occidentale del termine, e in questi mesi le persone sono abituate a percepire delle difficoltà che appunto attribuiscono alla primavera e all’autunno intesi come periodi più difficili.

In luglio e in gennaio non siamo abituati a farci caso ma sono riconoscibili disturbi ricorrenti nei pazienti già noti e più sensibili, la spiegazione classica per loro è attribuita all’eccessivo caldo estivo o all’eccessivo  freddo invernale che sono in effetti presenti in modo sistematico in questi due mesi dell’anno.

Gli organi collegati a questi 4 momenti sono pericardio, stomaco, fegato e piccolo intestino, senza entrare nel dettaglio del ruolo specifico di ognuno di questi organi, la cosa interessante  da sapere è che sono collegati  anzi, potremmo dire che sono parte di un unico elemento; sono come le 4 braccia di una croce celtica unite e collegate al centro. Diventa a questo punto facile comprendere come l’aspetto emozionale possa interferire direttamente sull’apparato gastroenterico.

La terra è l’elemento chiave di questa particolare stagione  ma non solo intesa come organo milza ma anche come pianeta e leggi ad esse collegate, 4 le sue fasi, a croce la sua rappresentazione grafica e sempre 4 il numero collegato alla materia.

Sui testi di moderna MTC si trovano riferimenti  alla quinta stagione solo per i soggetti con un evidente deficit di milza costituzionale, quelli sempre stanchi, che tendono sempre ad avere molti catarri, che digeriscono sempre con grande fatica,  di solito scarsi di appetito e con limitata capacità di cambiare abitudini alimentari. Le difficoltà in questa stagione non colpiscono solo questi soggetti.

La  rappresentazione grafica della quinta stagione è una croce, conduce al centro, in un certo senso conduce  al concetto di stabilità nella possibilità di ruotare, ecco che i soggetti più fragili e sensibili in questa stagione di passaggio e di transizione sono i soggetti emotivamente instabili, ovvero i soggetti che con poco si destabilizzano.

Cosa significa? sono quei soggetti cui basta davvero poco per avere la giornata rovinata; una frase, un sospetto, un dubbio, uno sguardo, un tono di voce sbagliato, sono tutti dettagli sufficienti a creare uno squilibrio in grado di destabilizzare queste persone in modo anche profondo e talora farle piombare nella loro insicurezza di fondo e in emozioni ansiogene-depressive o di autocommiserazione.

Nel mese di Ottobre, in particolare dopo la prima decade, è utile un certo  riguardo un po’ per tutti ma soprattutto per questi pazienti predisposti a questo genere di instabilità emotiva. Le emozioni negative hanno una loro particolare capacità seduttiva e dovranno invece essere attentamente riconosciute sul nascere e lasciate andare velocemente senza troppo indugiare su di esse.

E’ consigliabile un sostegno fitoterapico per equilibrare l’aspetto emotivo, trattamenti più ravvicinati di agopuntura e di psicoterapia per i più fragili e molta, molta attenzione per non perdere il nostro equilibrio e la nostra stabilità emotiva e non finire catturati e invischiati dalle più comuni emozioni negative.

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1 Comment

  1. gianni tirelli ha detto:

    DEPRESSIONE – UNA ROULETTE RUSSA

    La depressione è la perdita della speranza; un’atmosfera dal sapore necrofilo che come una cupola di ghiaccio, avvolge il nostro spirito, costringendolo a un isolamento totale e a una penosa prigionia.
    Lo spirito dell’uomo si nutre di luce e di aria e di una particolare sostanza generata dall’incontro, non che dai rapporti che, ha nostra insaputa, intrattiene con gli altri spiriti della natura.
    Lo spirito dell’uomo (che è energia cosciente, come lo è tutta l’energia), interagisce e, in genere, simpatizza con tutti gli altri spiriti del creato, ma in modo particolare e costante, con gli spiriti della terra, degli alberi e delle erbe.
    E’ una vera e propria simbiosi; uno scambio mutualistico, attraverso il quale si nutrono, si evolvono e si moltiplicano.
    Quella che, oggi, noi chiamiamo depressione, in sintesi, non è altro che il drammatico scollamento che, la “modernità”, ha prodotto fra l’uomo e la natura e quindi fra le varie e infinite entità spirituali.
    Per tali motivi, l’analisi introspettiva, finalizzata a scoprire e rimuovere le ipotetiche cause, relative agli stati depressivi, turbe nevrotiche, ansie e attacchi di panico, rimane strumento sterile e inefficace e, diversamente dall’intento che si prefigge, peggiora ulteriormente la condizione del depresso che considera il suo stato come patologia e malattia.
    Spesso la depressione, come altre tante patologie legate al sistema nervoso, è il risultato della frustrazione derivante dall’incapacità di individuare se stessi, il proprio io e le nostre autentiche necessità. Il condizionamento delle società moderne sulle nostre scelte individuali e, più consone ai nostri reali bisogni, è schiacciante, e altera la nostra capacità di un giudizio critico.
    Gli spiriti dell’uomo “moderno” si sono ridottti di volume e rintanati in un angolo buoi del nostro essere. Non avendo, di fatto, alcun rapporto con gli altri (diversi da loro, per volume e consapevolezza), ne hanno una folle paura, diffidando della loro diversa natura. I loro incontri sono sporadici e casuali, del tutto improduttivi e, contrassegnati da un’acuta sensazione di disagio e smarrimento.
    Il codice di valutazione (per fare un esempio) attraverso il quale, oggi, decidiamo di legarci a qualcuno o semplicemente di innamorarci, ha subito, nell’ultimo secolo, un ribaltamento delle sue logiche, di valori e principi, stravolgendone le priorità, i motivi oggettivi e le finalità. I parametri virtuali hanno sostituito gli originari di sempre, trasfigurando la realtà in contraffazione. Per tutto questo, oggi, decidere di fare delle scelte sulla base delle nostre intuizioni e capacità di discernimento, è come puntarsi alla tempia una pistola armata di un solo proiettile, e premere il grilletto sperando che la fortuna ci assista

    Gianni Tirelli.

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