E già, lo sanno tutti gli uomini: avere pensieri per la testa può rendere difficile, se non impossibile, avere rapporti sessuali soddisfacenti. Per le donne è uguale: i pensieri riducono il desiderio e uccidono il piacere.
La cosa che non tutti sanno è che questa dissociazione tra sesso e stress si fonda su basi biochimiche oltre che squisitamente pratiche.
Lo stress incrementa la produzione del cortisolo da parte del surrene; questo ormone determina una riduzione della produzione di testoterone. Inoltre, a lungo andare, produce una aumento della massa grassa e quindi nuovamente una riduzione del testoterone che viene sequestrato dagli adipociti e trasformato in estrogeno.
Il cortisolo è responsabile anche di una riduzione della massa magra, ovvero della quantità di muscolo, quindi anche della forza e della resistenza complessiva. Infine la ridotta attività sessuale generata dal ridotto desiderio o paura del fallimento abbassa ulteriormente la concentrazione e produzione di testoterone creando un classico circolo vizioso.
La quantità di testosterone invece è sostenuta e sostiene a sua volta un buon trofismo muscolare, facilita l’attività fisica, oltre a sostenere una sana e regolare attività sessuale e promuovere il relativo desiderio, fattori questi validi sia per gli uomini che per le donne.
Ma, come per tutto quello che che è biologico, il segreto sta nell’equilibrio tra queste due sostanze ormonali; cortisolo e testoterone. E’ impossibile alterare artificialmente una delle due senza interferire su tale equilibrio in senso negativo, generando possibili scompigli ormonali anche gravi. Il cortisolo è necessario al corpo e consente il recupero dopo una intensa attività oltre che garantire la presenza di energia agli organi vitali.
L’equilibrio biochimico di questi due ormoni, come di molti altri, è un delicatissimo e complicato meccanismo sul quale è difficile agire chimicamente dall’esterno. Quello che invece abbiamo compreso è che, modificando alcuni stili di vita, è possibile bilanciarlo e normalizzarlo in modo anche importante e senza rischi per la salute.
Il primo possibile accorgimento parte da una corretta alimentazione. E’ risaputo infatti che digiuni prolungati, come l’abitudine molto frequente di saltare la prima colazione, aumentano il cortisolo. Eccedere nell’assunzione di alcolici è un altro modo per aumentare il cortisolo e certamente tutti gli uomini sapranno che non facilita affatto la prestazione sessuale. Le diete estreme prive di carboidrati sono infine un altro modo di aumentare la produzione di cortisolo.
Dal punto di vista fisico, sforzi fisici severi o troppo prolungati sono infine un ulteriore sistema per aumentare il cortisolo e lo stesso vale per tensioni emotive collegate all’ansia da prestazione e ad importanti responsabilità in senso lato.
Siddharta disse ” se la corda è troppo tesa rischia di spezzarsi, se è troppo molle non può suonare”
Ognuno deve trovare il proprio equilibrio, in base a un numero indefinito di fattori o varianti del tutto personali, anche se sembra solo biochimica è sempre la legge duale dello yin e dello yang che ancora molti non hanno ben compreso ma che è così radicata in noi da essere inscindibile da qualsiasi risultato.
Non esistono sostanze, ricette o comportamenti magici, sempre adatti per tutti. Anche la dieta deve essere modificata per età, sesso, tipo di attività, clima o stagione.
Giustificare ogni comportamento con la biochimica riflette solo una parte della realtà, il rapporto tra biochimica ed il comportamento è biunivoco: la biochimica ci influenza non è possibile negarlo, ma funziona anche in senso opposto: il nostro comportamento genera plurimi effetti biochimici che ancora restano poco chiari in senso scientifico.
Scusare e deresponsabilizzare l’uomo, perchè è colpa della biochimica se è grasso, riscuote certamente successo ma è eccessivo. Considerare un’attività motoria praticata seriamente come potenzialmente dannosa e togliere lo sforzo perchè genera stress, non mi sembra una soluzione. Anche stare diritti richiede uno sforzo continuo ma non ci autorizza a stare curvi. La capacità di resistere al freddo, al caldo, alla paura, alla sofferenza, alla pigrizia è fondamentale.
E’ la via di molte discipline orientali ed è ancora attualissima.
E’ un percorso e una ricerca individuale che può inizialmente passare anche dagli estremi, prima che la persona possa trovare un equilibrio. Non basta, come dice il biochimco Barry Sears, sedersi per mezz’ora al giorno su una sedia, per ridurre lo stress. Mi sembra un po’ semplicistico e poco realistico. Non è un caso se esistono da millenni maestri e tecniche specifiche.
La biochimica è una scienza in continua evoluzione, ogni giorno si conoscono nuovi mediatori chimici e ormoni, ma siamo ancora ad anni luce di distanza dall’aver colto anche lontanamente la rete e il complicato network ormonale e biochimico dietro alle più semplici emozioni, come il piacere.
Tanto è vero che sono state sino ad ora numerosissime le sommistrazioni di sostanze chimiche a scopo terapeutico che hanno prodotto una cascata di eventi nefasti assolutamente non previsti.
La dieta intesa come terapia esiste da migliaia di anni in oriente e non è una nuova invenzione. L’agopuntura stessa è una terapia che mira specificatamente all’equilibrio interno non solo mentale e psichico ma complessivo dell’organismo nella sua totalità, anche biochimica. Lavorare sull’equilibrio fisico e psichico, oltre che sul corpo disciplinandolo, è anche il metodo di molte antiche discipline orientali che, se praticate seriamente, possono migliorare fortemente la qualità della vita e ridurre significativamente lo stress.
Perché oltre che studiare sempre meglio le reazioni biochimiche non studiamo anche ciò che di utile dal passato ci viene tramandato?
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