Le paradontopatie sono diffusissime nella popolazione adulta over 30, mentre le carie colpiscono prevalentemente la popolazione dai 3 ai 20 anni. Si parla di una condizione di infiammazione cronica a carico del paradonto, ovvero del sistema che sostiene il dente formato da gengive, legamento alveolodentale fino ad arrivare all”osso o alveolo dentale. Per la carie si parla di demineralizzazione delle diverse strutture del dente. Quello che stupisce è che si considera sempre come determinante la presenza delle infezioni batteriche.
Ma cosa rende più suscetibile il dente e il paradonto alle infezioni batteriche?
Le cause prese in esame sono prevalentemente a carico dell’ igiene orale che, se scarsa favorisce in bocca un aumento della carica batterica potenzialmente attiva e patogena; la cura è prevalentemente antibatterica con prodotti disinfettanti oltre che unapulizia profonda dei denti e delle tasche gengivali dove si annida il cibo.
L’alimentazione viene considerata come responsabile in modo diretto, ovvero tramite la modificazione del ph della saliva e come presenza di residui alimentari in grado di favorire una flora batterica fermentativa e quindi si ritorna al concetto di igiene e pulizia orale consigliata dopo ogni pasto.
Niente da obiettare: l’igiene funziona; minori sono i residui di cibo in bocca e di placca dentale minore sarà la carica batterica potenzialmente patogena.
Ma è un pò riduttivo e superficiale come approccio al problema.
Mi sembra sempre che si guardi solo alla superficie, all’effetto e non alla vera causa. L’alterazione della flora batterica è un effetto si, certamente visibile e documentabile, ma la vera causa è più profonda e interna e su quella si sorvola.
Viene considerato il tabagismo e l’utilizzo di alcolici come favorente. Si osserva per esempio che i tossicodipendenti soffrono di patologie dentali in modo eclatante e di nuovo si fa leva sull’igiene orale meno attenta. Si è inoltre messa in relazione la paradontopatia con la patologia oncologica proprio osservando che i pazienti affetti da patologie oncologiche soffrono maggiormente di paradontopatie.
Ma quello a cui non si pensa mai, o a cui si pensa troppo poco, è la possibile partecipazione del sistema gastroenterico, ovvero il contributo dovuto alla nostra alimentazione non solo in termini di contatto diretto con il cibo ma in termini di alterazioni della salute del l’apparato digestivo e di tutto il corpo nel suo insieme
Quello che mangiamo, adulterato da conservanti e sostanze chimiche varie non che zuccheri presenti pressochè ovunque, l’ uso quotidiano di farmaci, per non parlare delle terapie antibiotiche ripetute e protratte… questo stile di vita a lungo andare modifica la nostra flora batterica, producendo una disbiosi, ovvero un sovvertimento della percentuale di batteri presenti con una riduzione dei buoni a favore dei meno buoni e questo è solo un effetto.
Così anche se noi evolviamo in igiene e sistemi antibatterici i disturbi a carico del cavo orale non sembrano ridursi in modo soddisfacente, perchè?
Non sono solo le caramelle da togliere, o il cioccolato e quant’altro. I carboidrati ovvero gli zuccheri dell’alimentazione devono essere totalmente rivisti, a favore di cereali non trattati chimicamente ovvero assunti in chicchi e frutta e verdura sia freschi che secchi. Ridotti al minimo tutti gli altri zuccheri ivi compresi latticini e farine.
Gli integratori di calcio e vitamine assunti da soli e separatamente non hanno portato i risultati sperati proprio perchè la loro biodisponibilità è francamente alterata dall’assenza di fattori indispensabili che invece si trovano nei macrocostituenti naturali presenti nella frutta e nella verdura.
Un disturbo del cavo orale rispecchia un disturbo del sistema digerente e del corpo nel suo insieme e quello dobbiamo curare: l’insieme, partendo certamente in primis da una alimentazione attenta e corretta.
Sull’igiene dentale non si discute, anzi raccomando caldamente l’utilizzo dello scovolino soprattutto quando gli spazi interdentali con l’età si fanno maggiori e anche l’acquisto dello spazzolino elettrico ormai presente a basso costo in tutti i supermercati proprio perchè con la sua azione vibrante produce non solo una pulizia più profonda ma anche un massaggio e una stimolazione del tessuto osseo favorendone il trofismo e la vascolarizzazione e quindi limitando la temuta demineralizzazione sia del dente che dell’osso. Inoltre esistono oggi in commercio dentifrici brevettati che consentono efficacemente di migliorare e consolidare la composizione dello smalto.
Occhio quindi anche con i denti e il cavo orale a non perdere di vista l’insieme del nostro complicato sistema e a guardare e curare dentro e non solo fuori.
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