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Infezioni da herpes e dolori post erpetici: il successo della medicina cinese

Le infezioni virali da herpes sono del tutto particolari, la famiglia degli herpes formata dal Simplex 1 o labialis, Simplex 2 o vaginalis, Simplex 1-2 a localizzazione mista e Varicella Zoster si muove in modo del tutto peculiare. Questi virus infatti una volta incontrato il corpo da infettare per la prima volta si annidano in esso e rimangono latenti a vita per risvegliarsi in condizioni esterne o interne specifiche.

E’ davvero interessante vedere che ci sono soggetti che nonostante il contatto con l’agente virale non manifestano mai la patologia e soggetti che invece recidivano in modo sistematico, ogni ciclo mestruale, ogni volta che vanno al mare o in alta montagna, ogni volta che si stancano o si alterano in modo significativo ci sono di nuovo dentro.

Gli habitués di queste patologie erpetiche ricorrenti sanno che esistono pochi strumenti, farmaci antivirali compresi in grado di modificare questa situazione, questo avviene proprio perchè il disturbo non è tanto dovuto  alla presenza del  virus quanto dalla condizione di terreno costituzionale favorente.

Per la medicina cinese  si tratta di un vuoto di sangue o anche di yin e quindi va trattata in modo specifico, lavorando sulla dieta e attraverso la fitoterapia che, come ho già spiegato, agisce sul corpo in modo del tutto mirato, non solo fornendo costituenti primari come viene fatto dalla medicina occidentale, per esempio attraverso la terapia marziale (assunzione di ferro per via orale o endovenosa),  ma  stimolando la capacità del corpo  nella complicata azione di produrre  sangue e  liquidi interni.

L’infezione da Zoster sembra inoltre colpire maggiormente la popolazione tra i 50 e i  70 anni e aumentare ulteriormente oltre gli 80 anni, con incidenza maschio femmina paragonabile, cosa che conferma il fatto che questa fascia di età è sicuramente quella dove maggiormente si riscontra un deficit di yin latente.

Pochi dati si trovano sull’incidenza dell’infezione da herpes simplex sia come fascia di età sia come incidenza maschio femmina, questo sicuramente perchè  molte infezioni non vengono segnalate e l’attenzione si pone unicamente sulle infezioni sessualmente trasmissibili e non già sull’infezione in sè.

Per la mia esperienza che, chiaramente, è limitata dal numero di pazienti visitati e dalla mia specialità, ho sempre riscontato una maggior incidenza dell’herpes simplex nell’età adulta tra i 20 e 50 anni, con maggior frequenza della forma labialis ricorrente nelle donne rispetto agli uomini, e maggior incidenza della forma genitale ricorrente nei soggetti maschi rispetto alle donne. Gli uomini di questa categoria erano sempre uomini estremanente sensibili emotivamente, con tendenza depressiva del tono dell’umore e le donne presentavano, di solito,  una costituzione anemica che accompagnava un abitus di maggior  fragilità emotiva.

Ma quello che è interessante è vedere come in questo caso fallisce tutto il pensiero della medicina occidentale con il quale il virus o microrganismo va eradicato e non l’organismo ricevente fortificato. In particolare i farmaci antivirali sono considerati estremanente poco efficaci nel ridurre i sintomi dell’infezione, gli steroidi che spesso sono usati nella forma da Zoster si ritiene possano aumentare la comparsa di nevralgia post erpetica e anche questo non stupsice il pensiero della medicina cinese, secondo cui il calore vuoto in uscita rimane bloccato dai farmaci all’interno proprio perchè non è riuscito a sfogare verso l’esterno.

Non parliamo poi dell’inefficacia della terapia antidolorifica nei confronti delle nevralgie post erpetiche; si arriva a prescrivere oppiacei con limitato successo sul dolore e il rischio di generare assuefazione al farmaco.  Ma andiamo oltre anche per capire come il pensiero della medicina occidentale spesso offra soluzioni che sono armi a doppio taglio.

I farmaci monoclonali anti -TNF, usati nelle malattie autoimmuni, stanno mostrando una marcato aumento dell’incidenza di herpes zoster e la vaccinazione di massa contro la Varicella sembra aver ridotto  la mortalità infantile di questa malattia ma al contempo aver aumentato l’incidenza dell’infezione da Zoster oltre che renderla più virulenta; su questo argomento  ci sono ancora informazioni contraddittorie, questo non stupisce vista anche la notevole influenza economica che comporta  una vaccinazione di massa.

Insomma in tutto questo la medicina cinese emerge sicuramente vincente, non solo nella prevenzione delle infezioni erpetiche ricorrenti (con l’agopuntura è possibile lavorare sulla costituzione emotiva che, come dicono i cinesi, consuma l’energia della milza),  ma anche nella fortificazione attraverso la dietoterapia e la fitoterapia, infine con l’agopuntura e la coppettazione è possibile far uscire il calore intrappolato all’interno e migliorare in modo veloce ed efficace la sintomatologia dolorosa da zoster sia durante la fase acuta che nei postumi.

Anche se pochi lo sanno e se ne parla poco, su queste patologie in particolare emerge l’efficacia dell’antica medicina cinese è si mostrata sicuramente superiore a qualsivoglia terapia sintetica o costruita con ingegneria genetica.

 

 

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1 Comment

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