La frutta e la verdura in tasca
15 Ottobre, 2009
Scuole decimate…ma da quale virus?
23 Ottobre, 2009

La psoriasi  è una patologia infiammatoria della pelle la cui causa è tuttora sconosciuta.

In questa patologia le cellule dell’epidermide presentano un turn over accelerato, responsabile della formazione di un circolo vizioso di infiammazione generato da  mediatori chimici cellulari.

Sino ad ora le terapie topiche, anche con i più potenti antinfiammatori come il cortisone, si sono  rivelate di scarsa utilità e causano a lungo termine un assottigliamento della cute che la espone ad altre patologie, anche serie.

Le cure con chemioterapici e immunosoppressori proposte si sono rivelate estremamente tossiche e dannose per l’intero organismo e soprattutto non giustificate, essendo la patologia priva di conseguenze sistemiche, anche se molto seria e fastidiosa.

Negli ultimi anni con la ricerca sul DNA, sono emerse terapie chiamate  biologiche che utilizzano diversi mediatori chimici, analoghi a quelli prodotti dal corpo umano, per interferire direttamente sulla flogosi, riducendola.

Questi nuovi farmaci sono in tutto e per tutto anticorpi monoclonali ad azione mirata, volti alla riduzione delle formazione di sostanze “pro infiammazione”, all’aumento di sostanze “anti infiammazione” e all’utilizzo di sostanze in grado di interferire su con essa. Vengono prodotti, mediante tecniche avanzate di  biotecnologia, da modificazioni genetiche su culture di cellule animali, successivamente filtrate e purificate.

E’ ancora molto limitato l’uso commerciale di questi prodotti a lungo termine per poter valutare quale siano le possibili conseguenze e gli effetti sul sistema immunitario che comunque in un modo o nell’altro andiamo a modificare nel suo delicato e complicato meccanismo un pò come per la vaccinazione  e per le immunoglobuline.

Come dice il Dott Lozio, specialista in disbiosi e immunità:

meno smanettiamo il sistema immunitario e meglio è

La psoriasi non è considerata ereditaria ma è stata evidenziata una predisposizione genetica.

E’ interessante vedere come in omeopatia, già agli inizi del novecento, Hannemam aveva evidenziato la costituzione psoriasica come una delle tre più importanti costituzioni.

In particolare  oltre ad alcune caratteristiche di questa costituzione, si utilizza anche il riconoscimento del cosiddetto “segno della psora“, caratterizzato da una o più macchie, in genere rosa con epitelio esfoliante, di solito presenti all’attacatura dei capelli.

La popolazione portatrice di questo “segno“, assai vasta numericamente, non è affetta dalla malattia ma è potenzialmente predisposta a svilupparla.

La medicina cinese vede le patologie infiammatorie della pelle come patologie da calore o da umidità interna. In particolare la pelle rappresenta una manifestazione esterna dell’organo polmone; tutti concorderanno che un buon fumatore di norma si riconosce, non solo con l’olfatto e con il timbro della voce, ma anche dalla pelle del viso di solito più opaca, più spessa o più invecchiata.

Il polmone si associa energeticamente anche al grosso intestino e anche in questo caso tutti concorderanno per esperienza personale sul fatto che, mangiando cioccolato o insaccati a dismisura,  è più facile che sul volto faccia capolino un brufolo sentinella a metterci in guardia.  Ma nelle forme come la psoriasi così come nelle dermatiti tossiche o nell’herpes zoster, si dice che il calore è ancora più profondo e si trova nel sangue.

E’ interessante vedere come, se consideriamo queste patologie come un disturbo interno, ne consegua che la loro manifestazione in superficie si  può essere considerata come una possibilità di sfogo verso l’esterno. Il fuoco produce delle sostanze tossiche che devono essere eliminate dall’organismo;  l’applicazione di cure unicamente esterne per  limitare questo sfogo potrebbero essere quindi non solo poco utile, ma potrebbe anche l’eliminare questa valvola di sfogo fisiologica con la possibilità che il calore e l’umidità entrino maggiormente in profondità.

La dieta è il primo grande lavoro per ridurre il calore interno, ma spesso non basta; le terapie biologiche riducono il fuoco come se gli togliessero carburante dall’interno ma anche queste non bastano, soprattutto se applicate solo localmente o in dosi insufficienti.

Questo perchè il fuoco, quando presente, è in grado di autogenerarsi magari favorito da una costituzione o da condizioni emotive. Ma non solo; il fuoco per sua caratteristica è anche in grado di assopirsi pur rimanendo acceso, ecco che si spiegano le recrudescenze o le pousseztipiche di questa particolare patologia. In questi casi bisogna usare la forza come nella natura e spegnere il fuoco con determinazione come se usassimo un idrante.

Il mio insegnate di fitoterapia cinese diceva che non importa  la concomitante presenza di altri segni magari di freddo o di vuoto, che spesso complicano il quadro, “se c’è fuoco bisogna prima spegnerlo” con rimedi  anche molto freddi,  solo dopo ci preoccuperemo del resto.

La praticità e l’apparente semplicità sono le caratterstiche che maggiormente mi hanno affascinato nella pratica  della Medicina Cinese. In effetti se in casa è presente un fuoco non esiteremmo a usare l’idrante anche se così facendo roviniamo la tapezzeria. Il danno secondario può essere facilmente rimediato ma se il fuoco brucia la casa la tapezzeria sarà l’ultima delle nostre preoccupazioni.

Esistono in natura rimedi fitoterapici potentemente freddi che, se ben mischiati tra loro con rimedi che  muovono e drenano il sangue  e altri  in grado di raggiungere come organo bersaglio la pelle, possono diventare ricette ad hoc per la cura della psoriasi e di altre patologie dermatologiche da calore nel sangue.

Queste ricette  fitoterapiche, oltre che assunte per via orale, debbono essere applicate localmente sotto forma di unguenti o gel, per favorire un effetto a 360 gradi sul fuoco.

Rispetto alle cure con farmaci chimici offrono il vantaggio di essere mirati  sul fuoco ma decisamente meno aggressivi sul resto dell’organismo e rispetto ai  farmaci biologici il loro utilizzo ha una sperimentazione che va ben oltre le migliaia di anni. Ma come tutti i farmaci devono essere presi comunque sempre sotto stretta sorveglianza di un medico specializzato per garantire non solo  l’idoneità della prescrizione ma anche la sorveglianza e il controllo della qualità  dei prodotti usati.

La pelle è come il nostro biglietto da visita sono sicuramente notevoli l’imbarazzo ed i possibili disturbi psicomemotivi generati da questa problematica nelle relazioni interpersonali.

Vale quindi la pena di iniziare il percorso terapeutico  con metodi naturali, in primis la fitoterapia cinese, ma anche con la dietetica,  l’ omeopatia e l’agopuntura, e solo in seconda istanza rivolgersi ai nuovi farmaci biologici.

Condividi

2 Comments

  1. […] Fonte: Uno Due Tre » Curare la psoriasi – Il Blog di Catherine Bellwald […]

    • […] Curare la psoriasi La psoriasi  è una patologia infiammatoria della pelle la cui causa è tuttora sconosciuta. In questa patologia le cellule dell’epidermide presentano un turn over accelerato, responsabile della formazione di un circolo vizioso di infiammazione generato da  mediatori chimici cellulari. blog: Uno due tre – Volersi bene è già curarsi | leggi l'articolo […]

      Lascia un commento

      Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.
      Inserendo un commento acconsenti al trattamento dei tuoi dati. Per maggiori informazioni consulta la nostra Informativa
      I campi seguiti da "*" sono obbligatori