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Contraccezione: il pericolo della pillola RU 486

Si fa un gran parlare della pillola abortiva  RU 486 o pillola della discordia, che in italia stenta ad entrare in commercio per un evidente maggior resistenza dovuta all’etica religiosa cattolica. Ma questo si può comprendere essendo il nostro il paese ad accogliere il vaticano e la sede del clero.

Si danno come scuse a questo ritardo il voler accertare la potenziale dannosità  del farmaco; ci sono state in effetti delle morti legate al suo uso, ed è quindi più che legittimo volerne capire meglio la pericolosità e per una volta andare anche contro l’interesse delle case farmaceutiche.

Certamente si stratta di un farmaco non innocuo e dagli effetti tossici e potenzialmente negativi non indifferenti; ricordiamo che un aborto non è una passeggiata e soprattutto la gravidanza non desiderata non è un raffreddore. Non per fare del moralismo ma la cosa è davvero più seria e necessiterebbe un pò di attenzione, di cultura e di maturità in più.

Di fatto questo farmaco non è paragonabile a nessun medicamento fino ad ora esistente sul mercato, in quanto sostituisce a tutti gli effetti un intervento volontario di sospensione della gravidanza e le sue possibili conseguenze; il confronto da fare è quindi tra costi, benefici e rischi del farmaco  nei confronti di costi benefici e rischi dell’intervento chirurgico.

Negli ultimi decenni la pillola contraccettiva ha soppiantanto di gran passo qualunque altra metodica, ma non solo, è diventata una scusa per non dover pensare al problema. Non sono solo le giovanissime a farne uso, sono moltissime le donne sposate o con rapporti fissi over 40 che usano da oltre dieci, anche venti anni il farmaco, per comodità, per non stressare il partner, mi dicono.

Il punto è che non sono più capaci di pensare a come fare senza! Senza la pillola non sanno in che giorno del ciclo si trovano, non sanno ascoltarsi e soprattutto non sanno come fare contraccezione; in alcuni casi si dimenticano totalmente del problema.

Inoltre i giovani di oggi, proprio perchè figli di queste mamme,  sono molto ma molto più sprovvisti di informazioni di quanto non si pensi. Non si può dire che non esista un’adeguata educazione sessuale, piuttosto che l’educazione sessuale non esiste affatto.

La situazione e la possibile evoluzione futura sono serie; i giovani si trovano a vivere i loro primi passi nel mondo della sessualità  in media intorno ai 14 anni; la cosa che sorprende è che il sesso o meglio l’attività sessuale è diventata un modo per sentirsi forti e accettati dali altri.

Una volta bastava metter in bocca una sigaretta per darsi un tono, oggi si distribuiscono favori sessuali ai compagni di classe nei bagni di scuola.

Non ci sarebbe niente di male, se questo fosse un modo per incontrasi, per toccarsi nell’intimo ma è una maschera per nascondere le proprie paure, una vendita  di sicurezza assolutamente inesistente.

Come se questo non  bastasse i giovani non sanno assolutamente niente sul ciclo femminile, ne sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse e tanto meno sulla contraccezione, ormai affidata ciecamente solo ai mezzi chimici e non al cervello  e al buon senso.

In questo senso la pillola RU 846 potrebbe diventare un altro mezzo chimico per non affrontare seriamente questo argomento e non uno strumento in più per evitare un intervento chirurgico.

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