L’uomo sopratutto, se non più 20enne, teme troppo spesso la possibilità di una eventuale cilecca a letto e cosa ancor più importante non la accetta nel modo più assoluto.
Questo lo spinge in direzioni varie; dal farsi di sostanze chimiche per essere sicuro, al farsi di droghe o alcol per non pensarci su troppo, al ricercare situazioni estreme potenzialmente più eccitanti, al rinunciare a priori adducendo scuse multiple, fino alla totale aggressività nei confronti del mondo femminile che reputa responsabile del suo fallimento.
E’ un bel problema fare capire a questi uomini che capiamo benissimo, anche noi non siamo mica sempre pronte bagnate e cotte a puntino!
Se lasciate cadere l’aspettativa della penetrazione intesa come fine unico, la visone dell’uomo duro che deve sbatterti al muro finchè non svieni dalla spossatezza, se lasciate andare le cose come vanno, godendo della presenza dell’altra, dell’oralità, della corporeità tutta, del reciproco darsi piacere, senza giudicare in continuazione la vostra mancanza, ma godendo di quello che c’è.
Non siamo mica macchine da sesso e i primi incontri, guarda caso con quelle a cui tenete di più, la cilecca è quasi una garanzia, è normale. Pensate che per noi sia davvero diverso? Le prime volte facciamo fatica anche noi a lasciare andare la testa e le paure che sono inserite a forza nel nostro DNA.
La paura della violenza e dell’aggressione fisica è inserita in profondità in noi e anche se non l’abbiamo mai subita in prima persona, ne sentiamo comunque il peso, come se la violenza fatta alle donne si tramandasse in una memoria fisica del corpo. E poi la paura di non piacere, di non essere abbastanza bella o sexy, questa poi è presente anche se ben nascosta e magari camuffata dal contrario, della serie: “Sono irresistibile!”
Per non parlare della paura della possibile infezione ovvero delle giustamente temute malattie sessualmente trasmesse, e per questo è necessaria un’onesta serietà e responsabilità da parte di entrambe le parti per stabilire se vi sono o meno rischi e questa fiducia non la si può di certo dare a tutti, mi sembra logico. Certo l’utilizzo di un preservativo in caso delle già sopraelencate difficoltà può essere la goccia che fa traboccare il vaso della tremuta cilecca.
Ma a ben guardare anche questo piccolo problema, se visto con la dovuta leggerezza da parte di entambi e magari con un pò di esperta manualità nell’utilizzo dello strumento, può essere facilmente superabile. Ricordo comunque che siamo dotati di due mani, una bocca e che esistono strumenti geniali come i lubrificanti e i vibratori che non hanno niente di perverso o di ossessivo e che vale la pena di conoscere e usare per accrescere il piacere di entrambi.
Mostriamoci per quello che siamo, è la volta che riusciremo a stare bene con noi e con il sesso opposto, a smettere di sognare o demonizzare l’amore e a vivere anche il sesso come una possibilità di vivere il piacere e magari di accarezzarci il cuore.
7 Comments
“… far capire a questi uomini che capiamo benissimo…” forse lei Dott. per cui credo di inviare un pochetto l’eventuale marito. Non tanto perche’ ritenga che possa fare cilecca, quanto per l’apertura e la gentilezza d’animo che dimostra.
Purtroppo la mia esperienza personale è leggermente diversa… un po’ peggiore diciamo…
Al massimo posso pensare che la sua sia la classica eccezione che conferma la regola.
Per quanto ho potuto osservare, le 2,5 libbre di carne sono l’obiettivo principale. Dopo il denaro e il potere, chiaramente.
Il resto sono pure illazioni.
Saluti e buon fine settimana.
E grazie per la come sempre equilibrata e gentile esposizione.
Una precisazione: le illazioni non sono le sue, ovviamente, che invece rappresentano un sentimento ed un cuore che dovrebbe essere la norma.
Mi dispiace per la sua esperienza, è possibile in entrambi i sessi trovare persone poco evolute, disposte unicamente a prevaricare e a sfruttare il prossimo, ma ritengo che scegliendo accuratamente si possano trovare le persone giuste, l’importante è far tesoro delle esperienze anche negative e non mollare…mai!
Condivido pienamente quanto riporta questo interessante post a proposito della sessualità…
Ma questo argomento è tanto complesso quanto complesso (e confuso) è l’animo umano…
Qui mi limito solo ad alcune “considerazioni sparse”, le prime che mi sono venute in mente nel pomeriggio passeggiando per le fondamenta di Venezia (tutta quell’acqua nei canali a volte mi attiva il cervello :-)).
A proposito di matrimonio: ho spesso l’impressione che ciascun componente della coppia pensi al “sacro vincolo” come ad una assicurazione per la vita, tuttavia purtroppo ciò che ciascuno crede di essersi assicurato raramente coincide con la visione dell’altro:
ritengo infatti che la donna abbia innestata nel proprio dna l’idea di aver trovato un padre ai propri cuccioli. In realtà spesso ha solo trovato un ospite in più di cui occuparsi che dei figli si prende cura solo nei ritagli di tempo o quando è strettamente necessario. Nel dna di lui invece è impressa l’idea di essersi assicurato la possibilità di fare sesso in ogni istante egli lo desideri senza bisogno di faticare in complessi corteggiamenti, preliminari, coccole e attenzioni.
Il risultato è drammatico: lei percepisce la sessualità come un dovere e così ogni desiderio si spegne. Lui si sente rifiutato e di conseguenza inadeguato.
A questo punto iniziano le reciproche colpevolizzazioni dalle quali se ne esce troppo spesso disintegrati.
Infatti l’unica cosa che i due poveretti col matrimonio si sono assicurati è il carcere a vita nel quale – nella fortunata ipotesi di un certo equilibrio fra le parti – ciascuno assume allo stesso tempo il ruolo di carcerato e carceriere.
Poi, fra sensi di colpa, tradimenti, evasioni, stanchezza, solitudine, paure, aspettative, senso di inutilità, la propria vita scorre… in un lampo ovviamente!
Tuttavia, anche quando non ci si trova intrappolati in queste dinamiche devastanti e la coppia vive la propria relazione con maggiore equilibrio, spesso è possibile stabilire con il partner una importante intesa intellettiva ma non sessuale, altre volte sessuale e non intellettuale… e mi chiedo cosa manca, dove si trova il punto di equilibrio, il punto “armonizzante”. Si deve aprire un canale io credo, che permetta all’energia di fluire, di non rimanere bloccata in altro, bloccata in basso. Affinchè sia possibile vivere intensamente una relazione che ci arricchisca anziché schiavizzarci, immagino che dovremmo imparare a non confondere l’amore col possesso. In altre parole, dovremmo imparare ad aprire il cuore…
Grazie Valeria per questa bellissima condivisione.
c’era in un film di Verdone Ivano e Jessica che uscivano con questa frase per me spettacolare : IVA’ ‘O FAMO STRANO? seguiamo il loro esempio e smettiamo di farci SEGHE MENTALI, l’importate e farlo come e dove si vuole perchè come diceva il Califfo tutto il resto è noia.
E anche spesso il “non resto”…