Si tratta di una pianta che semplicemente adoro; in questa particolare stagione dell’anno il passare a fianco ad un Fico non mi lascia mai indifferente; Il suo caldo e dolce profumo è inebriante e i suoi frutti sono semplicemente deliziosi.
Credo si tratti di un profumo che mi appartiene e di cui ho bisogno regolarmente. Lo posso riconoscere dalla mia reazione istintiva alla sua presenza che poco si discosta da quella di un segugio che ha fiutato la preda. Mi fermo e annusando cerco di capire da dove il profumo arrivi, non posso farne a meno come quando ti succede di sentire una musica piacevolissima in lontananza e cerchi di gustarne tutte le note senza perderne una.
La pianta del fico era conosciuta per le sue proprietà dall’antico Egitto e in Spagiria è un rimedio utilissimo per la sua affinità con lo stomaco e il duodeno che pacifica con grande efficacia. E’ definito un procinetico ovvero capace di migliorare la capacità digestiva dello stomaco ( sia secretiva che di discesa). In realtà si tratta di un prodotto capace di regolare l’asse cortico-diencefalico e quella che viene definita regolazione neurovegetativa.
Riduce quindi gli effetti dello stress sullo stomaco, regolarizzando la secrezione di acido cloridrico e cicatrizzando la mucosa irritata. Si tratta di un rimedio come avrete ben capito ottimo per coloro che ad ogni contrarietà e difficoltà somatizzano sul viscere stomaco. Quelli che magari hanno un volto le cui pieghe nasolabiali sono particolarmente segnate, tipica caratteristica facciale dei gastropatici e che magari da giovani hanno avuto un episodio di ulcera peptica.
Che dire di questa sublime pianta che nell’iconografia copre i genitali di Adamo ed Eva che alcuni ritengano avessero assaggiato il fico e non la mela come frutto proibito. Nell’antico Egitto i sarcofaghi erano fatti del suo legno per augurare l’immortalità di cui era simbolo quasi come una Fenice. Platone si dice ne andasse ghiotto e la consigliava per stimolare l’intelligenza.
Dal punto di vista Spagirico si usano le sue gemme è uno delle pochissimi rimedi ad esclusiva segnatura Lunare; associata al mito di Diana, le sue caratteristiche sono quelle materne di accudire oltre che di essere fertile. Psicologicamente porta alla riflessione saggia e all’interiorizzazione, il Fico calma i pensieri inadeguati e inconcludenti e mette ordine e quiete. I suoi organi correlati sono Stomaco e Duodeno, ma anche Encefalo e Midollo e ovviamente le Gonadi e per quello che riguarda l’aspetto funzionale è collegato con la funzionalità dell’intestino crasso.
Come nella medicina cinese Milza e Stomaco consentono di digerire e di elaborare le esperienze e non solo il cibo; analogamente fa il Fico in Spargiria, non solo quindi ai gastropatici ma a tutti coloro che non vorrebbero mai dover dire di no e che faticano a digerire situazioni conflittuali.
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