Si chiama Hong Qu nome in latino Monascus Purpureus e si tratta di un lievito che trasforma il riso bianco in rosso. Da migliaia di anni in Cina questa sostanza viene usata sia come alimento che come rimedio vero e proprio. A partire dal 800 A.D. si iniziano a trovare le prime indicazioni scritte sui primi testi di farmacologia cinese
Al Monascus veniva attribuita la proprietà di favorire la digestione sostenendo la milza e lo stomaco ed era indicato in particolare nella stasi di cibo. Il suo utilizzo alimentare nelle fritture e in alcune preparazioni culinarie favoriva quindi la digestione oltre che colorare il cibo e conferirgli un particolare aroma. Ma non è tutto, al Hong qu veniva attribuito già allora un ruolo nel favorire la circolazione sanguigna e trattare la stasi di sangue.
Solo più recentemente e precisamente dopo il 1970 si è scoperto che preso in dosi adeguate il Monascus Purpureus è in grado di abbassare i livelli ematici di colesterolo totale e di trigliceridi. Emerse inoltre che abassava i livelli di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e alzava i livelli di colesterolo HDL (colesterolo buono ).
La sua analisi chimica rivelava che il monascus è chimicamente composto da diverse sostanze fra cui: onascidina, monascolina (molecola paragonabile alla lovastatina e mevinolina), monascolina II (beta idrossiacido), monascina, acidi grassi, fitosteroli e isoflavoni.
Si tende ancora oggi ad attribuire l’effetto ipolipemizzante di questo rimedio cinese alla sola presenza della monascolina contenuta naturalmente in esso, ma a parità di quantità di lovastatina sintetica non si raggiungono gli stessi effetti terapeutici.
Inoltre a dosaggio adeguato gli effetti collaterali del Hong qu non sono paragonabili a quelli delle comuni statine. Questo antico rimedio cinese per questo motivo è da considerare ugualmente un farmaco e non un semplice integratore alimentare. Come tutte le sostanze della farmacopea cinese va assunto con attenzione e sotto indicazione medica adeguatamente preparata sulla specifica materia. Molta attenzione va posta sulla costituzione del paziente e soprattutto sulle possibili interazioni con altri farmaci e sull’integrità della funzionalità epatica.
Questo rimedio facente parte della farmacopea cinese quando dosato adeguatamente è molto bene tollerato e presenta benefici sulla riduzione dei livelli di colesterolo nettamente superiori ai suoi effetti collaterali decisamente minimi e poco significativi. E’ quindi una validissima alternativa all’utilizzo delle statine attualmente in commercio.
Lo stesso non possiamo affermare a riguardo delle statine comunemente usate ai giorni nostri. Si tratta di molecole molto efficaci nel ridurre i livelli di colesterolo, scoperte e studiate negli anni 70 dall’estrazione appunto di diversi funghi e poi sintetizzate chimicamente. Questi farmaci che dovrebbero agire da protetttori sulle patologie cardiovascolari sono purtroppo assai poco maneggevoli, come ho spiegato in un altro post parlando del NNH e del NNT, possiamo dire che queste molecole hanno mostrato effetti collaterali maggiori rispetto alla reale prevenzione sugli eventi cardiovascolari.
A partire dal 1990 il Monascus Purpureus arriva negli USA vista anche la larga presenza di medici e cittadini asiatici e cinesi, sviluppando a dismisura prodotti definiti integratori alimentari contenenti il red yeast rice. Oggi anche in Italia esistono numerosi integratori da banco acquistabili in erboristeria o in farmacia che hanno scritto sull’etichetta riso rosso ma il quantitativo Monascus e di monascolina titolata sono da valutare con attenzione.
Ci sono infatti prodotti in vendita con contenuto bassissimo di Monascus, insufficienti a generare gli effetti terapeutici desiderati. In questo caso il prodotto è paragonabile all’utilizzo alimentare del Hong qu e ovviamente non prevede un efficacia terapeutica in caso di un ipercolesterolemia conclamata.
Ci sono poi prodotti in commercio di riso fermentato da considerare come un vero e proprio farmaco con contenuto da 300mg fino a 500mg di estratto secco di Hong qu per capsula. Ecco perché in Svizzera è da poco entrato in vigore il divieto di vendita di questi prodotti come integratori alimentari da banco in attesa di una legislazione precisa da parte delle autorità competenti.
Attenti quindi al fai da te e soprattutto agli acquisti online magari più convenienti ma senza alcun controllo sui metalli e sulla possibile contaminazione con agenti tossici. Controlli che ritengo oggi più che mai assolutamente fondamentali per la nostra sicurezza, che ormai la sola provenienza farmaceutica ci garantisce.
Vi consiglio se possibile una prescrizione personalizzata da parte di un medico esperto in fitoterapia cinese che potrà considerare se siete idonei alla sua assunzione, dandovi il dosaggio e il prodotto giusto per voi. Evitiamo di rendere in un prossimo futuro anche il Monascus Purpureus introvabile e non più prescrivibile, per uno suo utilizzo sconsiderato come fu fatto in passato con la Stephania prescritta in dosi e modalità scorrette da medici non preparati in fitoterapia cinese entusiasti per il suo strabiliante effetto dimagrante.
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