Molte persone scambiano la stabilità con la rigidità ma sono due concetti completamente diversi. La stabilità è un principio che si estrinseca in senso fisico e in senso psicologico. Trattandosi appunto di un principio le sue regole e valori sono presenti sui diversi piani, da quello più materiale a quello più rarefatto delle emozioni e del pensiero.
Nella materia qualunque oggetto si voglia sviluppare in altezza dovrà essere saldamente piantato nel terreno con delle fondamenta e questo concetto è chiaro a tutti i costruttori di case. Ma se consideriamo la natura, le radici che affondano nel suolo sono un concetto di stabilità che, a differenza delle fondamenta, costituisce anche la fonte di energia nutritiva e di vitalità della pianta stessa.
Cosa significa per un uomo mettere radici? Non di certo fermarsi in un punto come molti pensano o fare sempre le stesse cose; significa cercare in profondità nella propria persona che non è solo la piccola forma fisica che si riesce a vedere allo specchio, una fonte di nutrimento e una possibilità di crescita interiore che sono le nostre vere radici, vale a dire quello che intimamente sentiamo di essere e un senso di appartenenza estremamente profondo spogliato dalla nostra condizione economica e sociale.
In senso fisico la stabilità può anche essere considerata come un principio di aderenza e di unione con la terra, pianeta che ci ospita, il nostro corpo inteso come una cosa sola insieme a tutti gli altri corpi e strutture minerali, vegetali e animali… un tutt’uno.
Immaginate ora di eseguire un esercizio di equilibrio su una singola gamba e sentirla piantata nel terreno come se avesse non una ma quattro radici come quelle dei molari, radici profonde che arrivano fino al centro della terra e dai piedi l’energia del pianeta può accedere alla vostra pancia. Fantascienza alcuni potrebbero dire. Ma provate solo per un istante a sentirvi così! Il risultato è che davvero avrete un equilibrio mai provato e vi sentirete stabili e forti come delle rocce. Un effetto e gioco della mente direbbero ovviamente i sostenitori dell’effetto placebo. E di cosa altro stiamo parlando se non della mente?
Una mente che indiscutibilmente influenza il corpo. Nello yoga e in molte arti marziali il principio di stabilità al suolo è parte integrante della base dell’insegnamento. L’Hakama è un immagine di questa immaginaria piramide energetica che radica al suolo l’energia del praticante. Nello yoga molta attenzione viene data all’appoggio dei piedi e delle mani al suolo immaginando 4 punti localizzati rispettivamente sulle piante dei piedi e sui palmi delle mani che fungono da immaginarie radici.
Una volta raggiunta una forte stabilità fisica è possibile sperimentare sul piano fisico un notevole incremento di elasticità e di velocità, che si traduce in un concetto di aumentata libertà motoria. Ma come potrete intuire vale anche sul piano mentale. Se dentro di noi troviamo una profondità e cresciamo in essa con delle belle radici nutrite e che ci nutrono, non solo avremo la possibilità di crescere maggiormente in altezza e in ampiezza nel senso di sviluppare i nostri talenti e le nostre capacità mentali ed emozionali in modo equilibrato ma potremo anche, con lo stesso meccanismo osservabile sul piano fisico, diventare meno rigidi al cambiamento e più veloci nell’adattarci alle situazioni intorno a noi.
In entrambi i casi si tratta di un esercizio di pensiero; il primo utilizzato durante le attività fisiche e l’altro nelle attività più interiori. Ma come si fa a trovare quella profondità e sviluppare le nostre radici? E’ sufficiente usare il proprio pensiero che non vuol dire il chiacchiericcio della mente e neanche il comune pensiero appreso dai libri: vuole dire creare un collegamento personale tra idee apprese e situazioni vissute, sviluppare un proprio sentire interiore studiando e soprattutto ascoltandosi che significa cogliere cosa succede dentro di noi e perchè succede, quali emozioni si scatenano e cosa proviamo. Ascoltando dalla natura e dagli altri cosa abbiamo da imparare, non fosse altro che la capacità di cogliere la bellezza che in realtà si trova tutta intorno e dentro di noi.
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4 Comments
Bellissimo!
Post stupendo! Scusa ma i punti nei piedi e nelle mani sono localizzati in specifiche aree?
Si i punti sono precisi e ben localizzati, per capire senza troppo fatica di nomi astrusi, per la mano devi provare a trasformare il palmo in un quadrato e avrai i quatto punti, per il piede devi provare a trasformarlo in un trapezio isoscele le due diagonali corrono ai lati del piede la base ristretta si trova al tallone e quella più grande alla base delle ossa metatarsali e di nuovo avrai i quatto punti.
Grazie, ciao.