Sarà capitato a tutti di subire un torto, un gesto di totale mancanza di attenzione nei confronti della vostra persona e libertà o una scorretezza! Quando la persona che agisce in tale modo è una persona a voi cara, di solito la ferita è più profonda.
Smettete subito di piangervi addosso, ripetendovi “non doveva farlo .. non a me… dopo tutte le prove che gli hanno dimostrato ..la mia onesta…la mia fedeltà… la mia disponibilità… e via dicendo…”. Stop!
In prima analisi è il vostro ego ferito che soffre e non voi! Staccatevi da lui e guardatelo soffrire e contorcersi le budella dalla sofferenza a causa dell’atto di ingiustizia subito suo malgrado! Aspettate, tenete a bada l’ira, non serve a niente conduce talora alla rottura. Neanche la rassegnazione silenziosa serve perché da canto suo produce un muro di separazione che può diventare sempre più alto e talora difficile da abbattere quando troppo alto e datato nel tempo.
Che fare allora? In prima istanza è consigliabile aspettare, allontanarsi, non rispondere al telefono, non parlare, non esprimere niente perché nel momento immediato si rischia di tirar fuori il peggio ovvero solo il nostro ego ferito. Pensiamoci su, cerchiamo di capire con sincerità e onestà cosa ci ha veramente ferito e cosa ci aspettiamo e perché dovremmo aspettarcelo. E’ una questione di morale o è una questione di maggior rilievo? Siamo sicuri che non si tratti di un capriccio ovvero un puro e semplice desiderio di essere considerati?
Una volta fatte tutte queste considerazioni e essersi leccati le ferite con calma, potete affrontare la questione. Ascoltate le motivazioni e le spiegazioni del comportamento considerato ingiusto e con calma iniziate a piazzare qualche centro sul perché il comportamento andava evitato e come fosse in realtà facile farlo senza ferire nessuno. Senza infierire solo spiegando magari anche con una certa grinta la vostra posizione e il fatto che proprio non abbiate gradito la cosa!
Il gioco è fatto! Avete la possibilità di usare un’arma preziosa e potente: il perdono. Non è solo un atto di benevolenza come la chiesa lo dipinge, non si tratta di porgere l’altra guancia per subire un altro schiaffo ma di mostrare la nostra miglior faccia nella sua totalità senza nascondersi e senza stringere gli occhi o le sopracciglia per colpire a nostra volta.
Il perdono consente a chi lo da e a chi lo riceve di creare una strana magia, un legame che genera una sorta di rapporto di onore tra i contraenti. A questo punto restando lucidi è possibile cogliere questa possibilità per migliorare il rapporto rendendolo più equilibrato e completo.
Il debito di onore infatti se ben usato è una carta di credito e potete usarla con buon senso oppure no, ma certamente è un vantaggio acquisito. Se vi interessano le scarpe di Prada o se vi interessa una cosa più preziosa come la costruzione di un tempo dedicato a voi stessi e al vostro piacere, dipende di nuovo solo da voi.
Insomma potete sovvertire il vostro iniziale svantaggio e sofferenza trasformandola in un vantaggio e un piacere che potrà dare vigore non solo a voi ma anche a chi vi sta a fianco. Restate svegli non dormite sugli allori ma neanche sulle sfighe!
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2 Comments
Ammesso che lo abbiamo perdonato, ammesso che abbiamo riconosciuto i nostri errori, ma quando il personaggio non vuole essere cercato, o tu temi che se lo ricerchi peggiori le cose???!!!
Cara Valeria “ammesso” forse non è la parola giusta per allinearsi a quello che volevo dire! In oltre in questo caso parliamo di un puro e semplice errore altrui e non nostri errori o un misto di errori, la cosa in questo caso è un po’ più complessa non credi? Se una persona non vuole essere cercata siamo andati ben oltre, in caso di rottura non è facile ricostruire e non è sempre raccomandato.